-Comunicato Stampa –
Europa Verde: le donne al centro di questa battaglia
Lo scorso 17 ottobre, all’Auditorium della “Casa delle Culture e della Musica di Velletri”, le organizzazioni locali di Sinistra Italiana, Partito Democratico, Europa Verde e Movimento 5 Stelle si sono date appuntamento, con i rispettivi rappresentanti istituzionali, per approfondire pubblicamente la ragioni della netta contrarietà al progetto di autonomia differenziata. Un’iniziativa che segue l’innegabile successo della raccolta di firme e precede, di poco, l’imminente pronunciamento, previsto per il 12 novembre della Corte costituzionale sull’eccezione di legittimità sollevata dalle Regioni Puglia, Sardegna e Campania. Sicuramente una delle prime, cui seguiranno quelle di tanti altri, primo fra tutti il Comitato No Autonomia Differenziata Città di Velletri.
Quindi, di giovedì pomeriggio, nonostante la sovrapposizione di altri incontri pubblici, a partire nella stessa sede in più Sale contemporaneamente, l’Auditorium per oltre due ore è stato interamente occupato da una platea attenta che ha seguito fino al termine il dibattito, sapientemente condotto dalla giornalista Eugenia Belvedere, che ringraziamo per la sua disponibilità, la quale ha coordinato tutti gli intervenuti a partire dalla consigliera di area metropolitana Marta Bevilacqua e dagli Onorevoli Francesco Mari, Filiberto Zaratti e Nicola Zingaretti eurodeputato.
Molti gli spunti di riflessione, a partire da quelli di carattere storico. Zaratti ha infatti sottolineato come il provvedimento si pone, per sua natura e pregiudizio ideologico, in netta controtendenza con il Risorgimento e la Resistenza, che seppur in epoche diverse, hanno consolidato, proprio nella Costituzione un solido spirito nazionale fatto di valori universali condivisi e non di confini e interessi di parte. Così come Bevilacqua, nel doppio ruolo di docente e rappresentante istituzionale, ha posto il tema centrale della funzione docente e dell’impatto che questa “Deforma” istituzionale avrà in ambito sociale e civile sulla vita delle donne.
Una sorta di filo di Arianna che lega uno per uno tutti e 23 i punti oggetto della autonomia differenziata e mostra concretamente come tutti i processi involutivi, sul piano sociale, iniziano proprio nei confronti delle donne. Francesco Mari ha poi evidenziato la centralità del terzo pilastro dello Stato Sociale messo in discussione. Infatti, dopo Scuola e Sanità, in materia di Previdenza, le Regioni potranno muoversi con piena Autonomia, aumentando la complessità normativa le cui ombre alla fine non potranno che ricadere nella gestione unica di INPS, a carico della fiscalità. Infine, Zingaretti, tra le diverse considerazioni, ha posto il tema della definizione dei LEP.
I cosiddetti Livelli Essenziali di Prestazione, già oggetto del primo fallimento della Commissione LEP a guida Cassese che con 62 esperti, dopo un anno di lavori, ancora non ha cavato un ragno dal buco e ora si sta incartando nella definizione di fantasiosi algoritmi che, in base alle caratteristiche dei diversi territori, dovrebbero definire dei livelli di prestazioni minime.
SÌ! Prestazioni minime dalle quali, in funzione delle risorse, ognuno potrà salire nei costi ponendo di fatto le basi per far saltare il principio di un federalismo solidale e quindi il sistema Paese. Ed è proprio qui il punto. L’Autonomia non è un provvedimento politico, ma pre-politico, perché pone le basi per una destrutturazione del Sistema Paese e della stessa Unità Nazionale. Per sua natura si pone di fatto come uno spartiacque dove tutto il confronto politico, che oggi conosciamo, avverrà su altri piani e modalità.
Fuori da una visione europea, accentuando il localismo e di fatto marginalizzando il Paese e le sue opportunità nel sistema globale. Non vogliamo tornare all’infantile dualismo Lira vs Euro. La sfida è epocale e vitale per la Repubblica. Appena 150 anni or sono c’era chi, in Europa, definiva l’Italia solo un’espressione geografica. Le cose per fortuna sono andate diversamente. Ora c’è chi vuole tornare indietro. Bloccare l’Autonomia differenziata rafforza il Paese a aumenta la sua capacità futura di essere protagonista. Non abbiamo bisogno di altri 20 piccoli Stati, ci bastano la Città del Vaticano e San Marino.
Coordinamento Europa Verde Velletri