«La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata […] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.» (legge 30 marzo 2004 n. 92).
Il 10 febbraio di ogni anno, l’Italia si fermerà per commemorare le vittime delle Foibe e riflettere sulle dolorose vicende che hanno segnato il confine orientale del nostro Paese. Questo giorno sarà l’occasione per non dimenticare le atrocità perpetrate dalle truppe del Maresciallo Tito, quando migliaia di italiani vennero uccisi o costretti all’esodo dalle terre di Istria, Fiume e Dalmazia.
Lunedì 10 febbraio 2025 a Velletri, dalle ore 9:30, si terrà la commemorazione ufficiale presso i giardini “Matteo Demenego” in viale Marconi, dove verrà deposta una corona di alloro ai piedi della targa-ricordo che celebrerà il sacrificio e la memoria di tutte le vittime. In quella che sarà una cerimonia solenne, si riuniranno autorità locali, rappresentanze militari e associazioni per un momento di raccoglimento, con l’intento di non dimenticare le sofferenze di chi avrà vissuto quelle tragedie. La cerimonia inizierà dunque alle 9:30 con il raduno del gonfalone e dei labari delle associazioni militari, delle autorità e delle rappresentanze. Un momento simbolico che rappresenta l’unione e il rispetto verso una tragedia che colpì l’intero popolo italiano. Alle 9:45 avrà luogo la deposizione della corona di alloro e i discorsi commemorativi.
Le Foibe e l’esodo Giuliano-Dalmata: una storia di sofferenza
Le foibe sono cavità carsiche, ma sono diventate il simbolo di una delle atrocità più gravi della storia del Novecento. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nei territori dell’Istria e della Dalmazia, migliaia di italiani vennero uccisi e gettati in quei luoghi, vittime di una violenta pulizia etnica che ha definitivamente segnato la fine della presenza italiana in quelle terre. Un numero imprecisato di persone perse la vita, mentre migliaia furono costrette a lasciare le loro case in seguito alla violenza, all’intimidazione e alla persecuzione, dando inizio all’ esodo giuliano-dalmata. Il Giorno del Ricordo rappresenta un momento di riflessione sulla morte di tanti innocenti, ma anche un’opportunità per ricordare il dolore e la sofferenza di chi, costretto a partire, ha dovuto ricostruire la propria vita lontano dalla propria terra. Le testimonianze dei sopravvissuti, così come quelle delle generazioni che avranno vissuto l’esodo, continueranno a essere un monito per le future generazioni affinché simili tragedie non vengano mai più dimenticate e non si ripetano.