«Il rocambolesco go and stop sullo sci e sul turismo invernale del ministro Speranza lascia basiti, quasi senza parole, ma con tanta rabbia. Rabbia che sta montando, perché l’imprenditoria vive di investimenti e programmazione: non si può accendere e spegnere il comparto della neve come se fosse collegato a un interruttore. Credo ci sia profonda disconoscenza di cosa significhi fare impresa, delle esigenze degli operatori del settore, e delle drammatiche condizioni economiche di migliaia di famiglie che vivono di turismo invernale. Adesso urgono risarcimenti celeri e un cambio di passo del governo Draghi perché tutto ciò non accada più».
«La diffusione dei contagi è legata al trasporto pubblico urbano, non certo ad alberghi, ristoranti e piste da sci, come evidenziato da molti studi scientifici», ha concluso Paolo Bianchini.