E’ stata presentata in Campidoglio la proposta di Piano per la Gestione Integrata dei Rifiuti e la pulizia di Roma Capitale. Gli obiettivi del Piano: minore produzione di rifiuti; aumento della differenziata, del riciclo e del recupero energetico; realizzazione di un sistema impiantistico integrato per rendere autosufficiente il territorio; drastica riduzione del conferimento in discarica, abbattimento delle emissioni di gas serra, miglioramento dell’intero sistema della raccolta. La proposta di piano si inserisce nel quadro delineato dal decreto governativo che ha nominato il Sindaco di Roma Commissario Straordinario per il problema rifiuti; ed è in linea con la strategia nazionale ed europea per l’economia circolare e lo sviluppo sostenibile.
Il piano intende dunque garantire alla Capitale l’autosufficienza nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e un ruolo di protagonista dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile. Grazie al nuovo sistema impiantistico integrato, all’adozione dei più avanzati sistemi di abbattimento delle emissioni e alla massiccia riduzione del conferimento in discarica sarà possibile contribuire al raggiungimento degli obiettivi italiani ed europei per il 2035. Il nuovo Piano Rifiuti avrà nel piano industriale Ama uno dei presupposti operativi per il miglioramento delle attività di pulizia, del sistema di raccolta e per lo sviluppo di buona parte dell’impiantistica. Gli obiettivi operativi e i livelli di servizio del piano industriale Ama dovranno assicurare il decoro della città e saranno recepiti nel contratto di servizio che Roma Capitale stipulerà con l’azienda concessionaria, ponendo Roma al passo con le altre grandi capitali europee.
GLI OBIETTIVI IN DETTAGLIO
Tra le prime finalità del Piano Rifiuti commissariale c’è l’incremento del tasso di raccolta differenziata, dal 45,2% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Un processo che passa attraverso l’ottimizzazione della logistica e la razionalizzazione del servizio di raccolta (nuovo sistema logistico e di monitoraggio, nuovi centri di raccolta, centri di smistamento, riorganizzazione del servizio in funzione delle caratteristiche del territorio, digitalizzazione dei servizi).
Per quanto riguarda la riduzione nella produzione di rifiuti, il Piano punta a un abbattimento dell’8.3% in otto anni, da 1,69 milioni di tonnellate l’anno a 1,55 nel 2030 e 1,52 nel 2035. Obiettivo da raggiungere attraverso accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione, centri di riuso.
Il Piano consentirà una sensibile riduzione dei rifiuti non riciclabili, pari a circa un terzo, passando da 1 milione di tonnellate l’anno del 2019 a oltre 700mila tonnellate nel 2030, con riduzione ulteriore nel 2035 a circa 660mila.
Strategici gli obiettivi legati a un rendimento elevato del recupero di materia da raccolta differenziata (65% nel 2035), basato su una qualità migliore dei conferimenti a partire dal recupero del servizio destinato alle “unità non domestiche” (attività commerciali), oltre che sul ricorso a nuovi impianti. Altrettanto importanti saranno il recupero dalle frazioni organiche avviate ai nuovi impianti di digestione anaerobica (compost e metano) e la gestione efficiente degli scarti degli impianti di selezione delle frazioni secche.
Tutto ciò contribuirà a una netta riduzione del conferimento di rifiuti nelle discariche, che saranno così destinate al solo smaltimento degli scarti non destinabili a recupero energetico, passando da 500mila tonnellate a 23mila nel 2030, fino a circa 24mila nel 2035. Risultati che consentiranno di andare oltre gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Obiettivi che individuano una percentuale massima del 10% di ricorso alla discarica entro il 2030; mentre Roma Capitale, partendo dal 30% attuale, raggiungerà il 4,8% nel 2030 e il 3,2% nel 2035.
Lo scenario descritto dal Piano porterà a una riduzione del 90% circa delle emissioni di CO2 rispetto allo “scenario 0” (raccolta differenziata al 65% ma con la situazione impiantistica immutata) e ancora di più rispetto a quello attuale con la differenziata al 45%. Il contributo di Roma al percorso verso la neutralità climatica arriverà grazie al recupero di energia da rifiuti residui, alla diminuzione sostanziale di emissioni di gas climalteranti, alla chiusura delle discariche. Fondamentale anche l’ottimizzazione dei trasporti, grazie all’eliminazione delle lunghe percorrenze per il conferimento a impianti collocati fuori regione e all’estero.
COMPLETAMENTO DELLA RETE IMPIANTISTICA
Il Piano prevede la realizzazione di impianti basati sulle migliori tecnologie di settore disponibili, da quelli di selezione di carta e plastica da raccolta differenziata ai biodigestori anaerobici. Le attività di progettazione per realizzare questi impianti sono affidate ad Ama che ha partecipato ai bandi PNRR per il loro finanziamento. Verranno realizzati nelle aree di Rocca Cencia e Ponte Malnome due impianti di selezione delle frazioni secche da raccolta differenziata da 200mila tonnellate complessive (carta, cartone e plastica), con un investimento totale di 43 milioni di euro. A Cesano e a Casal Selce saranno costruiti 2 impianti per la digestione anaerobica della frazione organica (produzione biometano per trasporti e di compost per agricoltura), da 200mila tonnellate complessive, per un investimento di 59 milioni di euro ciascuno.
Il termovalorizzatore. Verrà realizzato un impianto di trattamento termico ad elevata efficienza che tratterà i rifiuti indifferenziati residui e gli scarti non riciclabili derivanti dagli impianti di selezione e trattamento. Avrà una capacità di trattamento di 600mila tonnellate annue e sarà realizzato adottando la tecnologia di combustione più consolidata e ad alta efficienza per il recupero energetico, con i sistemi più avanzati per la riduzione delle emissioni in atmosfera. Allo stesso tempo saranno gestite ceneri da combustione e si avvierà la sperimentazione per la cattura di anidride carbonica. L’investimento complessivo sarà di circa 700 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno ulteriori 150 milioni circa per la tecnologia di trattamento e riciclo degli scarti di lavorazione.
Il piano prevede, inoltre, l’attivazione di complessivi 30 centri di raccolta, tra riqualificazione degli esistenti e nuovi centri (40 milioni di euro di investimento), distribuiti nei diversi Municipi. Sarà realizzato un ulteriore impianto per il trattamento e il recupero delle terre di spazzamento (5 milioni di investimento) e nuove stazioni di trasferenza/trasbordo e stoccaggio (10 milioni).
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I TEMPI
Il Piano prevede un cronoprogramma puntuale, così da rispettare l’obiettivo della realizzazione di un sistema di gestione integrato che garantisca l’autosufficienza territoriale in pochi anni.
Il Commissario Straordinario ai Rifiuti ha firmato immediatamente l’ordinanza di approvazione della proposta di Piano.
Il 12 agosto verrà firmata l’ordinanza commissariale di approvazione del documento di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e sarà avviata la procedura di consultazione pubblica per la presentazione delle osservazioni. Verrà firmata anche l’ordinanza per il supporto da parte della Città Metropolitana alle attività del Commissario stesso.
Il 30 settembre si concluderà la raccolta di osservazioni nell’ambito della procedura di VAS.
Il 15 ottobre verrà firmata l’ordinanza commissariale di approvazione del Piano Rifiuti, completo di VAS. Contestualmente saranno pubblicate le procedure di gara (con “manifestazioni d’interesse”) per chi vorrà candidarsi a realizzare il termovalorizzatore.
Entro fine ottobre, da ultimo, sarà definito il piano industriale Ama. Piano che, come detto, rappresenta il riferimento fondamentale per l’attuazione del Piano Rifiuti di Roma Capitale.