Approvato il progetto definitivo del Grab, Grande Raccordo Anulare delle Bici: un passo in avanti decisivo nella realizzazione di una infrastruttura di mobilità attiva, complessivamente di 54 km. Un’arteria circolare che sarà di grande utilità per la città, perché collega i parchi, le ville e i luoghi di maggiore interesse storico e monumentale di Roma.
“La connessione del Grab all’Area archeologica centrale – spiega l’Assessore alla Mobilità Patanè – rappresenta da un lato l’occasione per la riqualificazione di arterie centrali oggi a quasi esclusivo uso automobilistico, dall’altro il prologo della nascita di un unico grande parco archeologico capitolino che può andare dai Fori Imperiali alla Regina Viarum, concretizzando di fatto il grande sogno di Antonio Cederna e dei visionari che per questo si sono battuti fin dagli anni ’60. Per questo il Grab sarà un grande motivo di attrazione per i romani e per i turisti e uno straordinario volano di sviluppo economico per Roma, un’opera paragonabile e, forse, per bellezza superiore, ai grandi assi pedonali e ciclabili che finora il mondo ha conosciuto, come ad esempio il parco lineare ‘High line” di New York. Il Grab sarà parte integrante del sistema della mobilità urbana futura e avrà una importanza fondamentale nell’ottica dell’intermodalità degli spostamenti considerando che si riconnetterà a 4 linee della Metropolitana, 5 linee di tram, una linea di treno urbano, cinque linee di ferrovie laziali”.
Nelle ultime settimane è stata impressa una forte accelerazione all’iter che porterà alla realizzazione non solo del Grab, ma anche di 16 nuovi percorsi ciclabili, tra cui la Ciclovia Turistica Tirrenica, tratto Roma-Fiumicino. Provvedimenti che, insieme al GRAB, sono strategici dal punto di vista dell’intermodalità degli spostamenti e in coerenza con gli obiettivi fissati dall’Amministrazione capitolina: da un lato ridefinire lo spazio fisico esistente su strada a vantaggio di pedoni e ciclisti e, dall’altro, innervare la città di infrastrutture per la pedonalità, la ciclabilità e lo sharing, intorno all’ossatura principale costituita dal trasporto su ferro.
“Grazie al grande lavoro portato avanti dal Dipartimento e da Roma Servizi per la Mobilità, siamo perfettamente in linea con le scadenze del Pnrr – dichiara Patanè – e quindi pronti ad avviare i cantieri”.