Riapertura “San Raffaele” Velletri. Il 26 novembre 2024 si è tenuta l’udienza preliminare relativa alla contestata corruzione nei confronti, tra i vari indagati, di Salvatore Ladaga, assistito nelle diverse fasi processuali dagli Avvocati Alessandro Priori e Massimo Corsini, su presunti contestati accordi intercorsi in occasione delle elezioni amministrative comunali di Velletri del 2018.
Secondo l’accusa, Ladaga, ‘nella sua qualità di consigliere comunale di Velletri all’epoca dei fatti e ambendo alla riconferma della carica politica, avrebbe agito per favorire le iniziative imprenditoriali di Angelucci e in particolare la riapertura della casa di cura San Raffaele Velletri’. Il tutto, nel quadro di un presunto tentativo corruttivo di Angelucci e di altri indagati – nei confronti dell’allora assessore alla Sanità – finalizzato ad ottenere lo sblocco di pretesi crediti per il San Raffaele, bloccati dalla Regione Lazio per presunte irregolarità’. Vicenda processuale quella, conclusasi lo scorso 5 novembre con l’archiviazione del fascicolo.
La vicenda giudiziaria anche per Ladaga si è conclusa con una sentenza favorevole. Il Giudice dell’Udienza Preliminare ha infatti pronunciato sentenza di non luogo a procedere, stabilendo che “il fatto non sussiste”. Si conclude dunque positivamente per gli indagati la lunga vicenda giudiziaria, a conferma della totale estraneità dai fatti sempre sostenuta.
Nelle ore successive alla sentenza, Salvatore Ladaga ha espresso la propria soddisfazione, ribadendo quanto sostenuto sin dall’inizio dell’inchiesta: “Ho sempre dichiarato l’infondatezza dell’intero impianto accusatorio, e questo epilogo non fa che confermare ciò che ho sempre affermato. Dal primo momento, appena ricevuto l’avviso di garanzia, ho affrontato questa vicenda con serenità e fiducia nella giustizia. Questa decisione – ha aggiunto – rappresenta una conferma che non vi è stato alcun comportamento illecito ed è un sollievo poter chiudere questa parentesi giudiziaria”.