“Ringraziamo il Governo per aver confermato l’impegno a una decisa accelerazione del piano vaccinale. Permane l’esigenza di una maggiore certezza sulle forniture, così come ribadiamo l’invito all’esecutivo affinché siano percorse tutte le strade per autorizzare nuovi vaccini da affiancare a quelli già utilizzati”. A dirlo il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Stefano Bonaccini, al termine del confronto con i Ministri Gelmini e Speranza e con il Capo della Protezione civile Curcio ed il Commissario per l’emergenza Figliuolo: “L’Italia è nel mezzo della terza ondata e mentre proseguiamo con le restrizioni necessarie a garantire la tenuta del sistema sanitario, va profuso ogni sforzo possibile per potenziare la campagna vaccinale. Le Regioni sono pronte a fare la loro parte, non c’è tempo da perdere.Occorre un punto di chiarezza da parte degli esperti – ha aggiunto il Presidente della Conferenza delle Regioni – sulla fase che stiamo vivendo in questi giorni a partire dall’impatto che le varianti stanno avendo sulla diffusione del contagio ed una decisa accelerazione del piano vaccinale”.Secondo Bonaccini, “resta poi l’esigenza per le Regioni di una maggiore certezza sulle forniture che arriveranno nelle prossime settimane, collegata alle modalità di utilizzo, sgombrando il campo dagli equivoci come quello di una presunta inutilizzazione di quote di vaccini tenute da parte esclusivamente per la necessità della seconda dose”. Inoltre, “va fatto ogni sforzo – ha aggiunto – per arrivare rapidamente alle autorizzazioni di nuovi vaccini e alla possibilità della produzione di quelli esistenti anche da parte della filiera farmaceutica italiana. L’obiettivo comune è di raggiungere entro l’estate una quota di diversi milioni di cittadini vaccinati”.Infine, “la seconda priorità è di creare condizioni di semplificazione e di estrema chiarezza sulle categorie da vaccinare, anche in relazione alle modalità che caratterizzano la somministrazione dei diversi vaccini, dal range anagrafico per la somministrazione di alcuni ai tempi differenti fra prima e seconda dose per altri. Quali siano dunque le fasce di popolazione o le categorie che vanno vaccinate prioritariamente – ha concluso il Presidente della Conferenza delle Regioni – è compito specifico e urgente dello Stato”.