L’assemblea capitolina di Roma, nell’aula Giulio Cesare, ha approvato il 14 novembre 2023, la delibera con cui adotta Le linee guida: “Le città delle donne ” promosse dagli Stati generali delle donne.
La capitale d’Italia, a ridosso della giornata del 25 novembre contro le discriminazioni e la violenza sulle donne, con questa importante delibera, dichiara di voler fare Roma, Prima Capitale europea quale città delle donne. Si impegna ad adottare misure sul suo territorio, dal punto di vista sociale, occupazionale, educativo, della sicurezza, dei trasporti, rivolte a contrastare la violenza e a migliorare la qualità della vita per le sue cittadine e i suoi cittadini.
Impegno preso con il voto favorevole di tutte le forze politiche presenti in Campidoglio e promosso dalla tenacia e dalla passione del consigliere Riccardo Corbucci.
Un riconoscimento al lavoro degli Stati generali delle donne che hanno nel 2019 stilato a Matera questo documento, che Anci raccomanda a tutti i Comuni di adottare e che è uno stimolo a proseguire nel cammino della valorizzazione delle competenze femminili, patrimonio e ricchezza per tutta la società italiana.
“La delibera consentirà alla Capitale di recepire e adottare le linee guida ‘Le Città delle Donne – Stati Generali delle Donne’, quale dichiarazione d’intenti per la diffusione di una cultura di politiche inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità e promuovere azioni positive che vadano nella direzione delle pari opportunità”, sottolineano in una nota Riccardo Corbucci, presidente della commissione Roma Capitale, Valeria Baglio e Michela Cicculli, presidente della commissione Pari Opportunità.
“È indispensabile accelerare i processi di cambiamento attraverso un lavoro di squadra che coinvolga istituzioni, associazioni e mondo scolastico, capace di agire a 360 gradi per far sì che la parità di genere diventi la condizione e non solo l’obiettivo per lo sviluppo sostenibile e democratico della nostra città, che vogliamo assuma un volto femminile, plurale e inclusivo”.