La questione del trasferimento della Leonardo Spa, dal sito di Pomezia a quello di Tiburtina, torna all’attenzione della Commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio, con un’audizione con i vertici aziendali.
Filippo Maria Grasso, direttore Relazioni Istituzionali Italia di Leonardo ha illustrato alla commissione i pilastri del progetto di trasferimento del sito e puntualizzato che: “non è delocalizzazione, ma ridistribuzione all’interno del territorio della Regione Lazio dei due poli di eccellenza europei. Una ridistribuzione ragionata che permette, appunto, di essere concorrenziali con aziende europee, ma soprattutto di razionalizzare la logistica, perché avvicina il centro di ricerca ingegneristico con quello di produzione. Il piano, dunque, rappresenta per il territorio e l’intero settore una grande opportunità di sviluppo di competenze e capacità tecnologiche e produttive”.
Per quanto riguarda Pomezia, in località Santa Palomba sarà realizzato un hub logistico a servizio delle attività produttive che insistono sulla Regione Lazio. Il direttore Grasso ha precisato che il rafforzamento degli impianti produttivi laziali, in ottica industria 4.0 sarà sostenuto con un investimento pari a 24 milioni di euro, di cui 15 ml per il sito di Tiburtina e 9 ml per quello di Cisterna di Latina, finanziate con risorse proprie dell’azienda e che non è prevista alcuna riduzione dell’organico. Per arginare eventuali difficoltà derivanti dal trasferimento dei dipendenti, il direttore delle Risorse umane di Leonardo ha illustrato un piano di organizzazione aziendale che prevede Smart working e co-working, ma anche una mobilità sostenibile con le navette aziendali.
Preoccupazioni sul futuro di Pomezia, orfana di una realtà economica come quella di Leonardo, si è espresso il sindaco del Comune. Stesse preoccupazioni, sulle ricadute economiche, sociali e sulla perdita dell’indotto, sono state condivise dai consiglieri di maggioranza e opposizione, presenti oggi in audizione.
A conclusione dell’incontro l’assessore regionale ha parlato di una Regione che in questi 9 anni di amministrazione ha creduto e puntato molto sulla concertazione, soprattutto quella tra l’azienda e i sindacati. Infine, ha proposto una possibile collaborazione della Regione Lazio per il futuro del sito di Pomezia. L’assessore ha parlato della Regione Lazio tra le più innovative, molto impegnata nella ricerca e qualora ci fossero i margini la collaborazione potrebbe avvenire attraverso un bando specifico e con i fondi del PNRR.