“Che dire del discorso del presidente Zingaretti che annuncia l’entrata in maggioranza delle due assessore Cinque stelle? Personalmente solo pena, più che vergogna. Mi spiace usare queste parole, ma credo che la tempesta di fuoco che ho letto sui social e sulle bacheche sia del presidente Zingaretti che delle due assessore dimostra un po’ quello che pensa la gente riguardo a questo che è un tradimento. Infatti, la parola più utilizzata è proprio ‘tradimento’. Poi vengono ‘delusione’ e ‘vergogna’”. Così Davide Barillari, già consigliere del gruppo del Movimento 5 stelle, oggi nel Gruppo misto, ha dato inizio al suo intervento, primo della seconda serie in Consiglio regionale sulle comunicazioni del presidente Nicola Zingaretti, in merito al patto di fine legislatura. Barillari ha dato all’Aula una rappresentazione delle reazioni di una parte del mondo grillino al rimpasto che ha portato in Giunta le consigliere del Movimento 5 stelle Roberta Lombardi e Valentina Corrado (assessora alla Transizione ecologica la prima, al Turismo la seconda).
Diversa la posizione di Marco Cacciatore, anch’egli, come Barillari, ex consigliere pentastellato passato nel Gruppo misto, il quale ha ribadito “una volta in più di appartenere nitidamente e convintamente al percorso politico di questa maggioranza”.
“Secondo me – ha dichiarato Cacciatore – da tutta questa operazione mi piace dire che esce da vero mattatore e vincente il Presidente, perché vedere unificate quelle due anime del Movimento era una cosa davvero impensabile, non alla portata di qualunque immaginazione. Il presidente Zingaretti quel giorno diceva che questa legislatura, nata con la cosiddetta impropriamente e volgarmente anatra zoppa (presidente della Regione eletto senza maggioranza in Consiglio, ndr), avrebbe potuto raggiungere più risultati che nelle precedenti. Ebbene, in questa legislatura io questo rivendico da consigliere di maggioranza: i risultati effettivamente non mancano”.
Sofferta la posizione di Francesca De Vito (M5s) la quale ha ricordato i numeri che hanno portato il Movimento 5 stelle in Consiglio regionale: 559.752 voti, pari al 22 per cento, per la lista, oltre 830.000, pari al 26,9 per cento, per il candidato presidente. “Questi – ha detto De Vito – sono gli elettori che hanno creduto nella nostra promessa di essere l’alternativa al governo di Nicola Zingaretti e sono gli elettori che oggi vanno rispettati, prima ancora dei nostri iscritti e dei nostri portavoce comunali, che comunque stiamo abbandonando ai loro territori, poiché, se le proposte e le alleanze non si propongono e non si decidono prima delle elezioni, vuol dire che loro sono coloro che noi stiamo tradendo”.
“I nostri valori e le nostre proposte – ha proseguito De Vito – ci hanno portato a convincere, prima di vincere, i tanti elettori che hanno creduto nella nostra forza come un’alternativa e sono tornati convintamente al voto. Sono milioni, e moltissimi sono diventati i nostri attivisti che hanno dato impegno, sacrificio e tempo al Movimento 5 stelle. Ma, allora, mi domando: ne valeva la pena? Credo che quello che stiamo facendo oggi sia un suicidio politico, nostro quanto del centrosinistra”.
Fratelli d’Italia: “è l’etica dell’inciucio”
“Dopo il patto d’aula assistiamo basiti al nuovo accordo, questa volta si chiama patto di fine legislatura”. Così il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Righini ha iniziato il suo intervento, soffermandosi poi sul concetto introdotto dal presidente Zingaretti di “etica della collaborazione”.
“Si tratta – ha detto Righini – di una nuova forma di etica che io chiamerei con il suo vero nome: l’etica dell’inciucio. Ormai da decenni affligge il Partito democratico che perdendo puntualmente le elezioni, deve ricorrere di volta in volta a trattative separate con pezzi di partito”. “L’etica della collaborazione – ha proseguito Righini – gliela sta dimostrando Fratelli d’Italia, a lei, personalmente da anni, con un atteggiamento sempre responsabile, soprattutto nei momenti di grande difficoltà, in occasione di tante approvazioni di bilanci, che vedevano la Regione Lazio quasi sull’orlo del dissesto finanziario. In quei momenti, Fratelli d’Italia ha dimostrato l’etica della collaborazione, l’etica della responsabilità, sui provvedimenti, senza utilizzare tattiche ostruzionistiche”. Chiara Colosimo (FdI), invece, ha rivolto ai Cinque stelle una “domanda ironica, ma non troppo: siete sicuri che ne sia valsa la pena? Siete sicuri che ne sia valsa la pena, poi, per qualche mese? Temo che la risposta l’avremo presto. Vi vedremo sostenere Zingaretti sindaco?”.
Ai colleghi della maggioranza, “quelli che stimo, quelli che hanno una storia, quelli che credono in qualcosa”, Colosimo si è rivolta “veramente con sincerità”: “va bene – ha detto – il Movimento 5 stelle sta con tutti quelli che ha insultato; tolti noi, con orgoglio, tolti Fratelli d’Italia, li ha fatti tutti. Ma voi come fate?”.
Enrico Cavallari (Misto), consigliere passato per primo dalla Lega al Misto a sostenere la cosiddetta “anatra zoppa”, ha rivendicato la sua scelta. “Pensavo e penso ancora – ha detto Cavallari – che in quel momento fosse necessario dare una risposta ai cittadini che ci chiedevano già allora ‘basta con gli scontri politici, ma fate le cose, cercate di governare, cercate di portare a casa dei risultati’. In più, c’era anche una motivazione politica, perché in un contesto così frammentato, con forze politiche lacerate, probabilmente si sarebbe lasciato spazio all’antipolitica, come è successo a Roma con la vittoria dei Cinque stelle. Quindi, rivendico la mia posizione, perché, con trasparenza, alla luce del sole e anche con un pizzico di coraggio, ho fatto in modo che si potesse andare avanti in questa Regione, e cercare di governare, per portare dei risultati a casa. E l’ho fatto senza chiedere, senza rivendicare posizioni di governo, come invece viene fatto in questo contesto, dove vengono date due poltrone”. Adesso, però, “la mia posizione non può essere quella di opposizione a questa Giunta”.
Per Eugenio Patanè (Pd), “c’è chi ai grandi problemi tenta di dare risposte semplificatorie e c’è chi, invece, tenta di governare la complessità”. “Penso che la democrazia – ha detto il consigliere dem – sia nient’altro che il governo della complessità e che la semplificazione, invece, abbia attinenza con altri ambiti della nostra vita. Non è la democrazia, non sono le istituzioni, può essere un’azienda, un’azienda ha la necessità di avere una governance semplificatoria, mentre i processi democratici hanno bisogno di un governo della complessità. In alcuni casi anche il totalitarismo è l’emblema della semplificazione”. Per Patanè, “l’ingresso del Movimento 5 Stelle all’interno di questa maggioranza significa una cosa molto positiva in questo momento storico, perché riusciamo a dare sintesi a voci diverse, e riusciamo a governare con un maggior grado di complessità e con un maggior grado di unità questa Regione”.
Così Fabio Capolei (Energie per l’Italia, entrato in Consiglio al posto di Stefano Parisi che si è dimesso dalla carica): “A noi interessa dire che la nuova Giunta non ci crea alcun problema, anzi paradossalmente siamo contenti. Innanzitutto, siamo convinti che, grazie al processo di maturazione fatto dei 5 Stelle in questi anni, in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, siano elezioni comunali, regionali o nazionali, i loro futuri candidati ci risparmieranno la retorica che ci ha accompagnato in questi anni: ‘noi non ci alleeremo mai con nessuno, siamo onesti solo noi’ e quant’altro”.
“Per quanto ci riguarda – ha proseguito Capolei -a noi piace stare sui temi, dare una mano ai cittadini che ci chiedono quotidianamente di lavorare per il territorio e con il territorio. Per questo, Presidente, mi auguro che al termine di questa riunione, arrivati al culmine di un periodo nel quale non si è fatto altro che parlare della nuova Giunta, si possa tornare a parlare di temi di realtà locali”.
Il capogruppo del Pd e la replica del vicepresidente Leodori
Naturalmente, positivo il giudizio del capogruppo del Pd, Marco Vincenzi, secondo il quale “la Regione Lazio ha messo in campo una capacità organizzativa e una capacità realizzativa di una campagna vaccinale che è assolutamente potente”. Secondo Vincenzi, fa un salto di qualità il rapporto politico, amministrativo e programmatico fra la maggioranza e il Movimento 5 stelle, “non perché avevamo bisogno di passare la nottata (concedetemi l’espressione), cioè di arrivare alla fine della legislatura”.
“La stabilità numerica c’era – ha proseguito a tale proposito Vincenzi – la stabilità di Giunta c’era, i rapporti erano collaudati, il programma c’era, gli obiettivi si stavano raggiungendo. Per noi la sfida è stata quella di pensare a un progetto che fosse non solo di alleanza politica, ma soprattutto basato su un programma ambizioso, che non fosse semplicemente la conclusione di questa legislatura, ma l’apertura di un nuovo ciclo e quindi anche l’opportunità e la necessità di affrontare la prossima sfida elettorale per la prossima legislatura regionale”.
Dopo gli interventi di consiglieri di opposizione è intervenuto il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori (Pd).
“Dovremo affrontare i prossimi mesi – ha detto Leodori – cercando di vaccinare il più possibile, perché oggi le fasce di popolazione di tutte le età vogliono e chiedono i vaccini, che speriamo, dalla seconda metà di aprile, possano arrivare in maniera numerosa. Siamo concentrati su questa emergenza. Nel frattempo, grazie anche a questa nuova maggioranza che abbiamo messo in piedi e che siamo sicuri ci darà un’ulteriore forza di azione, noi affronteremo anche la sfida successiva alla pandemia, che è quella della ripresa e del rilancio. Lo facciamo avendo individuato 15 punti. Mi concentro su due in particolare. Il primo è l’economia circolare, quindi attenzione all’economia circolare, al riuso, all’ambiente in senso ampio. L’altro argomento su cui ci stiamo concentrando e sul quale già stiamo ottenendo riscontri positivi è quello della programmazione 2021-2027 Next Generation Eu, il piano per la ripresa dell’Europa dopo il coronavirus. A noi interessava – ha concluso Leodori – che le nostre idee fossero recepite nella programmazione del Next Generation a livello nazionale, cosa che sta puntualmente accadendo”.
Credit: Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio