Tra queste colonne pubblichiamo un’intervista a tutto tondo a Tiziana Pepe, esponente di Forza Italia, Commissario Straordinario del Parco di Bracciano e Martignano, funzionario pubblico, impegnata costantemente in questioni di forte aderenza al sociale in tutte le sue sfaccettature. Siamo partiti proprio dal post elezioni, un bottino di preferenze notevole per una donna fortemente stimata grazie all’alto profilo professionale ed umano.
Nonostante non sia riuscita a ottenere un seggio nel Parlamento Europeo, il risultato di 4500 voti ottenuti alle recenti elezioni nelle liste di Forza Italia è un segnale di forte sostegno. Come interpreta questo risultato e quali riflessioni ne trae?
‘Non sono riuscita a conquistare un seggio, ma considero comunque il risultato delle elezioni un grande successo personale e politico. Ricevere il sostegno di 4500 persone mi ha confermato che c’è un’ampia fetta di elettorato che condivide le mie idee e la mia visione per il futuro del nostro Paese. Questo mi spinge a non mollare, ma anzi, a intensificare il mio impegno soprattutto in ambito sociale, un tema che mi sta particolarmente a cuore. Questo voto è stato un segnale chiaro: c’è una forte richiesta di politiche più inclusive, di supporto concreto ai più deboli e di una politica che non si limiti a promesse, ma che si traduca in azioni tangibili’.
Abbiamo letto il suo curriculum vitae, tra le tante specialità, spicca il suo ruolo di educatore e mediatore familiare. Alla luce dei recenti fatti di cronaca -, ricordiamo la tragedia di Paderno – qual è la sua riflessione sui correttivi da mettere in campo?
‘Mi piace iniziare riportando una frase che pronuncio sempre: i figli sono di tutti, perché sono figli della società. Nessuno deve restare indietro e credo che quando si trattano certi argomenti, si attraversi un terreno delicato. Di certo, essere genitori è il mestiere più difficile del mondo. Ogni genitore certamente ha delle aspettative e spesso, è difficile accorgersi delle sofferenze che recano dentro i figli. Qui credo debbano intervenire tutti. Alla politica l’onere di mettere in campo programmi e progetti concreti non a breve termie. Credo che laddove si individui una situazione da monitorare, si debbano valorizzare quelle infrastrutture di professionisti che si occupino del problema potendo usufruire di una struttura che s’interfacci con i genitori, dando loro gli strumenti ed il supporto per stare accanto ai propri figli in modo costruttivo e continuo. Questo, indipendentemente dalle potenzialità economiche di un nucleo familiare, perché qualsiasi figlio, ha diritto ai migliori strumenti per un’educazione sana e foriera di una buona crescita interiore’.
Quali le altre problematiche sociali che ritiene debbano essere affrontate con urgenza?
‘ Il nostro Paese affronta diverse sfide sociali che non possono più essere ignorate. In primis, c’è il problema dell’esclusione sociale, che colpisce non solo le fasce più deboli della popolazione, ma anche i giovani, i disoccupati e le persone con disabilità. Poi c’è la questione della povertà, che sta raggiungendo livelli preoccupanti e che colpisce anche chi ha un lavoro, ma non riesce a vivere dignitosamente. Un’altra problematica urgente è la violenza di genere, una piaga che continua a mietere vittime e che va affrontata con politiche di prevenzione e intervento molto più incisive. In questi ultimi giorni, la cronaca ha parlato di fatti atroci e non possiamo voltarci dall’altra parte. Infine, non possiamo ignorare il crescente problema della solitudine, che colpisce soprattutto gli anziani, ma che sta diventando una realtà anche per molti giovani’.
Cosa manca alle istituzioni per migliorare queste situazioni? Quali sono le priorità?
‘La politica ha il dovere di mettere al centro dell’agenda queste problematiche sociali, con un approccio inclusivo e olistico. Dobbiamo partire dalla formazione e dall’educazione, perché è solo attraverso una maggiore consapevolezza e conoscenza che possiamo costruire una società più giusta e solidale. Bisogna creare opportunità per tutti, garantendo accesso all’istruzione, al lavoro e ai servizi di qualità. La politica deve farsi carico di un cambiamento culturale, promuovendo l’inclusività in ogni ambito e combattendo le discriminazioni. Inoltre, è fondamentale migliorare il welfare, aumentando il supporto alle famiglie, garantendo che nessuno venga lasciato indietro’.
In campagna elettorale ha parlato della necessità per di istituire uno sportello per il sociale in ogni città. Ci può spiegare meglio questa iniziativa che ha messo tra le priorità del suo partito?
‘L’idea di uno sportello sociale in ogni città nasce dalla necessità di essere più vicini ai cittadini e di ascoltare le loro esigenze in modo diretto e tempestivo. Questi sportelli devono servire da punti di riferimento per chiunque abbia bisogno di assistenza, sia essa di tipo legale, psicologico o semplicemente di orientamento. Vorrei che Forza Italia si facesse promotrice di questa iniziativa, perché credo che una politica veramente efficace debba essere al servizio delle persone, soprattutto di quelle che si trovano in situazioni di difficoltà. Questi sportelli potrebbero inoltre diventare dei veri e propri osservatori locali, capaci di raccogliere informazioni sulle necessità della popolazione e di proporre soluzioni concrete a livello comunale, regionale e nazionale’.
Vorremmo tornare sul tema della solitudine, un problema che colpisce non solo gli anziani ma anche altre fasce della popolazione. Come intende affrontarlo?
‘La solitudine è uno dei mali silenziosi della nostra società, che non colpisce solo gli anziani ma anche molte persone giovani, spesso emarginate o che si trovano in situazioni di povertà. È un tema che mi sta particolarmente a cuore, perché la solitudine porta con sé sofferenza, alienazione e, in molti casi, depressione. Credo che la politica debba intervenire creando spazi di socializzazione, promuovendo il volontariato e incentivando iniziative che favoriscano l’inclusione sociale. Dobbiamo creare una rete di supporto che coinvolga sia il settore pubblico che il privato, per offrire a chi è solo la possibilità di sentirsi parte di una comunità. Inoltre, penso che sia fondamentale sensibilizzare la società su questo tema, perché spesso la solitudine è un problema invisibile, ma molto reale’.Bisogna in concreto, creare reti di supporto che contrastino la solitudine, promuovendo attività sociali e culturali che coinvolgano tutti in modo attivo. Inoltre, credo sia necessario migliorare le infrastrutture e i servizi pubblici per renderli più accessibili, dalle abitazioni agli spazi pubblici, e assicurarsi che le pensioni siano sufficienti a garantire una vita dignitosa’.
Ai margini di quest’intervista, ha accennato a un convegno che intende organizzare a Velletri. Ci può dare qualche anticipazione?
‘Certamente. Sto organizzando un convegno che si terrà a Velletri entro il mese di ottobre, incentrato sulle tematiche sociali che abbiamo discusso. Saranno presenti esperti di diritto, sociologi, e rappresentanti delle istituzioni locali. L’obiettivo è quello di creare un confronto costruttivo e propositivo, che porti a soluzioni concrete da implementare a livello locale e nazionale. Voglio che questo convegno sia un momento di riflessione ma anche di azione, perché credo che sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Sarà un’occasione per discutere delle politiche sociali e per mettere sul tavolo proposte reali che possano fare la differenza. Ritornando sul primo punto trattato in quest’intervista – i giovani – il convegno sarà quidi un momento per analizzare proposte e parlare dei correttivi che la società e la politica hanno l’obbligo di attuare’Tiziana Pepe si dimostra determinata a portare avanti un’agenda sociale concreta, puntando su inclusività, rispetto e sostegno a chi ne ha più bisogno. Con progetti chiari e una visione ben definita, è pronta a continuare la sua battaglia per una società più giusta e solidale.