Abbiamo intervistato l’architetto Simona Zani su un tema particolare: il restauro degli edifici storici.
Architetto Zani, oggi vorremmo discutere di come valorizzare un edificio storico. Per iniziare, può dirci cosa intende per “valorizzazione” in questo contesto?
‘La valorizzazione di un edificio storico significa riconoscere e potenziare il suo valore culturale, estetico e funzionale. Questo può comportare il restauro conservativo per preservarne l’autenticità, così come interventi mirati a renderlo fruibile e sicuro per usi contemporanei, senza però compromettere la sua integrità storica’
Quali sono i primi passi che si dovrebbero compiere quando si decide di valorizzare un edificio storico?
‘Il primo passo fondamentale è la conoscenza approfondita dell’edificio. Ciò include un’indagine storica per capire la sua evoluzione e un’analisi dettagliata dello stato di conservazione. Questo comporta rilievi, indagini diagnostiche e la consultazione di fonti storiche. Solo dopo aver raccolto tutte queste informazioni si può sviluppare un piano di intervento appropriato’.
Quali sono le principali sfide che si incontrano in questo tipo di progetti?
‘Le sfide principali riguardano l’equilibrio tra conservazione e innovazione. Spesso gli edifici storici non soddisfano i requisiti moderni in termini di sicurezza, accessibilità ed efficienza energetica. Trovare soluzioni che rispettino l’integrità storica senza rinunciare alla funzionalità contemporanea è complesso. Inoltre, ogni edificio storico è unico e può presentare problemi specifici, come materiali deteriorati o strutture compromesse, che richiedono soluzioni su misura’.
Quali tecniche sono più efficaci per conservare e restaurare le caratteristiche originali di un edificio storico?
‘Le tecniche variano a seconda dei materiali e dell’epoca dell’edificio. È fondamentale utilizzare metodi e materiali compatibili con quelli originali. Per esempio, nel caso di un edificio in muratura, è importante usare malte tradizionali. Le tecniche di pulizia devono essere non invasive per preservare la patina storica. Documentare accuratamente ogni fase del restauro è essenziale per mantenere la tracciabilità degli interventi’.
Può condividere con noi un esempio di un progetto di valorizzazione che ha seguito e che considera particolarmente riuscito?
‘Certamente. Uno dei progetti di cui sono più orgogliosa è stato il restauro di una vecchia cascina nella Provincia di Roma, sulle alture, risalente ai primi del ‘900. L’edificio aveva subito modifiche nel tempo, compromettendo la sua struttura originale. Abbiamo condotto uno studio storico approfondito e realizzato interventi di restauro conservativo sulle facciate e sui solai. Inoltre, abbiamo introdotto tecnologie moderne per l’efficienza energetica, come pannelli solari integrati nel tetto in modo discreto. Oggi, la cascina è utilizzata come spazio culturale e residenza, rispettando il suo carattere storico’.
Quali consigli darebbe a chi desidera intraprendere un progetto di valorizzazione di un edificio storico?
‘Il mio consiglio principale è di collaborare con esperti in restauro e conservazione. Ogni edificio storico ha bisogno di un approccio personalizzato. È importante avere una visione chiara e condivisa degli obiettivi del progetto, coinvolgendo tutte le parti interessate, dai proprietari agli enti di tutela. Inoltre, è fondamentale essere pazienti e pronti ad affrontare imprevisti. Lavorare su un edificio storico può riservare sorprese, ma è un’opportunità straordinaria per contribuire alla preservazione del nostro patrimonio culturale.’