“Allo stato attuale nel Lazio somministriamo circa 25 mila dosi al giorno e stasera arriveremo a circa 900 mila vaccini complessivi, con un tasso di utilizzo delle dosi consegnate molto elevato, pari a circa l’88 per cento. Ma possiamo arrivare a 50 mila al giorno già da domani con l’attuale struttura che abbiamo se solo avessimo a disposizione più dosi”. Questo, in sintesi, il resoconto dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, chiamato ieri a fare il punto sullo stato dell’arte della campagna vaccinale nella commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, riunita in modalità telematica e presieduta da Giuseppe Simeone (FI).
Il tema dell’asimmetria tra la macchina organizzativa della Regione (120 punti vaccinali attualmente operativi) e la bassa quantità di dosi assegnate al Lazio è stato richiamato nel corso dell’audizione anche da Marco Vincenzi e Rodolfo Lena (Pd), che hanno sottolineato l’efficienza del sistema regionale. Una rete vaccinale che, oltre agli hub pubblici, per ora conta anche sui medici di medicina generale (circa 1.500 ma con poche dosi a disposizione) e che, secondo D’Amato, per il futuro potrebbe coinvolgere anche le strutture private accreditate, le case di cura e le farmacie. Su questo punto, l’assessore ha ripetuto più volte che la quota dei 50 mila vaccini quotidiani potrebbe essere raggiunta anche solo con i mezzi attuali e che il problema resta invece l’incertezza sulle quantità di vaccini a disposizione da maggio in poi. Massimiliano Maselli (FdI) ha espresso apprezzamento per la proposta di coinvolgere anche le strutture private per la somministrazione dei vaccini, mentre Simeone ha richiamato l’attenzione dell’assessore sulla necessità di potenziare le strutture nei territori al di fuori di Roma Capitale, dove – secondo il presidente della settima commissione – c’è bisogno di aumentare i punti vaccinali. Davide Barillari (gruppo Misto) ha chiesto di conoscere i dati relativi ai casi di complicazioni gravi post vaccinazione, alla luce di alcuni recenti decessi e anche dei dati sulle reazioni avverse rilevate all’estero. Loreto Marcelli (M5s) ha segnalato alcune criticità emerse nelle ultime settimane di campagna vaccinale che richiedono chiarezza da parte della Regione in merito alle vaccinazioni dei fisioterapisti e degli accompagnatori dei non vedenti.
Sulla tipologia dei vaccini a disposizione del Lazio, D’Amato ha spiegato che attualmente ce ne sono tre: Pfizer, con richiamo a 21 giorni, Moderna a 28 giorni e Astrazeneca, che prevede la somministrazione della seconda dose tra l’undicesima e la dodicesima settimana dopo la prima. “Attendiamo il quarto vaccino, quello di Johnson&Johnson – ha detto l’assessore – già licenziato in ambito europeo e dall’Aifa, che dovrebbe arrivare verso la fine del mese di aprile ma allo stato attuale non conosciamo ancora i quantitativi a nostra disposizione. Si tratta di un vaccino molto importante – ha aggiunto – perché essendo monodose consentirà una velocizzazione della campagna vaccinale, anche per le modalità di conservazione più semplici”. Sul vaccino Astrazeneca, D’Amato ha puntualizzato che ci sono criticità perché la casa farmaceutica non ha mai rispettato i tempi e i quantitativi di consegna.
Infine, D’Amato ha ricordato che il Lazio è la regione che ha vaccinato il maggior numero di anziani over 80 “e questo – ha detto – è un elemento assolutamente importante, essendo la categoria più fragile e vulnerabile”. L’assessore ha confermato l’efficacia della procedura per classi di età, riconosciuta anche a livello nazionale, che attualmente nel Lazio vede il reclutamento degli over 70, con le prenotazioni sul portale nelle ultime due settimane di tutti quelli che intendono vaccinarsi. A tal proposito, D’Amato ha annunciato che nella notte tra venerdì e sabato (a mezzanotte) verranno aperte le prenotazioni per la fascia di età 68-69 anni. “Il nostro obiettivo è quello di arrivare a 4 milioni di persone vaccinate entro l’estate – ha detto l’assessore – ma dobbiamo avere la garanzia dei vaccini a nostra disposizione. Al momento invece abbiamo conoscenza delle consegne solo fino alla fine del mese di aprile e questo non agevola la campagna di prenotazione”.
Sul fronte della diffusione della pandemia e dell’evoluzione della curva epidemiologica – l’altro tema dell’audizione – D’Amato ha detto che la situazione attuale prevede una stima dell’indicatore Rt in diminuzione, che dovrebbe attestarsi poco sotto l’uno. Vi è inoltre una lieve riduzione anche dei focolai attivi sul territorio regionale e una situazione sopra la media ma sotto controllo per quanto riguarda ricoveri e terapie intensive, abbastanza stabili. Positivo il tasso d’incidenza che vede il Lazio al di sotto della soglia di attenzione di 250 casi ogni 100mila abitanti. “Con questi dati – ha detto l’assessore – ci sono le condizioni per passare dalla cosiddetta zona rossa a quella arancione già dalla prossima settimana”.
Hanno partecipato all’audizione anche Paolo Ciani (Centro Solidale-DemoS), Antonio Aurigemma (FdI), Chiara Colosimo (FdI), Enrico Panunzi (Pd) e Francesca De Vito (M5s)