La vicenda è iniziata a Fiumicino nel marzo scorso con il sequestro di materiale esplosivo rinvenuto in una cantina; detto materiale doveva appartenere ad un defunto ed era stato ritrovato dal nipote. Le indagini hanno condotto gli investigatori del commissariato Fiumicino presso alcuni stabili ubicati a Civitavecchia, dove vi era il sospetto potesse essere nascosto un’altra parte del materiale esplosivo rinvenuto a Fiumicino. Gli agenti, in collaborazione con i colleghi del commissariato di Civitavecchia, dopo aver rintracciato i 2 soci, hanno perquisito gli stabili trovando una cassa in legno del tutto simile a quelle sottoposte a sequestro nel marzo scorso.
La squadra artificieri ed i cinofili della Polizia di Stato hanno constatato la presenza di esplosivo sia nella cassa che in altre parti del magazzino. Sono stati rinvenuti 800 detonatori di vario tipo, una bomba a mano priva di accenditore, alcuni manufatti artigianali, materiale vario per preparazione e brillamento esplodenti ed alcuni spezzoni di miccia. In una delle abitazioni i poliziotti hanno rinvenuto 628 cartucce di vario calibro e kg. 2,400 di polvere da sparo, detenuto in quantità eccedente rispetto a quello consentito dall’autorizzazione concessa.
Le armi e le munizioni sono state ritirate cautelarmente. Rilevata quindi l’assenza di autorizzazione alla detenzione e all’utilizzo del materiale esplosivo, i 2 soci sono stati arrestati, entrambi per detenzione illegale di esplosivi. Proseguono le indagini da parte degli investigatori per chiarire la dinamica dei fatti.
Credit: Questura di Roma pagina Facebook