Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Marco Vincenzi, ha concluso oggi la discussione generale sulla proposta di legge n. 330 del 13 aprile 2022 concernente: “Disciplina degli enti di governo d’ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani”. Si tratta del provvedimento presentato dalla Giunta regionale per riformare la gestione dei rifiuti che, a seguito della richiesta di procedura d’urgenza presentata il 21 giugno dal presidente della Regione (ai sensi dell’articolo 38 dello Statuto), è stato trasmesso direttamente all’Aula, senza l’esame in commissione Bilancio. Rispetto alla prima seduta del 5 luglio, restavano gli interventi di Giuseppe Simeone (Forza Italia), Daniele Giannini (Lega) e Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia), oltre alla replica dell’assessore Massimiliano Valeriani. L’Aula ha quindi iniziato l’esame del testo e dei circa 600 emendamenti.
Giuseppe Simeone ha ricordato alla maggioranza le dichiarazioni programmatiche del presidente Zingaretti all’epoca dell’insediamento nel marzo 2013. “Ebbe a dire – ha detto il capogruppo di Forza Italia – che questa regione si sarebbe dotata di un nuovo piano regionale dei rifiuti che doveva raccogliere le esigenze dei territori e dare risposte a tutti i territori. Quella emergenza dal 2013 è rimasta tale, nonostante il piano approvato due anni fa, che doveva risolvere tutti i problemi secondo l’assessore Valeriani”. Simeone ha poi criticato lo stesso Valeriani per essere ricorso al commissariamento in provincia di Latina senza individuare l’ubicazione della discarica da realizzare. Per Simeone, la legge sugli Egato arriva tardi: “Non mi sembra che leggi importanti come questa debbano essere portate alla fine della legislatura – ha spiegato – e quando sarà approvata, sarà una legge debole perché la prossima legislatura ha tutta la potestà per rivederla immediatamente. Quindi siamo facendo un lavoro che forse non concluderà proprio nulla.”.
“Ancora una volta la maggioranza di questo Consiglio ci impone una serie di tempistiche accelerate che non permettono – come successo per tante altre leggi – di portare a termine un approfondimento”, ha esordito Daniele Giannini, il quale ha anche espresso dissenso sulle previste nuove discariche di Casal Selce e Cesano. “Una legge che ci lascia perplessi per la prepotenza e la velocità con cui vi siete spinti a portarla in Aula e realizzarla. Su una cosa non possiamo tacere: la vostra politica degli annunci; noi abbiamo grande difficoltà nel portare avanti delle proposte che il più delle volte non vengono concepite come possibilità di miglioramento. dateci il tempo di poter ragionare sugli emendamenti e sui subemendamenti”, la richiesta del consigliere leghista.
Infine, è intervenuta Chiara Colosimo, in sintonia con quanto espresso in precedenza “dai colleghi di Fratelli d’Italia e, in generale, quelli dell’opposizione” e riconoscendo a Valeriani “un mezzo miracolo” per essere riuscito a mettere d’accordo la maggioranza. Nel corso del suo intervento, Colosimo ha ricordato all’Aula: la situazione dei rifiuti a Roma, la questione della dirigente regionale Tosini che aveva portato avanti il Piano rifiuti e quella del “supercommissario Gualtieri”. “Immagini che – ha detto – certificano che oggi stiamo parlando del nulla”. Anche per la consigliera di Fratelli d’Italia, la maggioranza segue una politica degli annunci, soprattutto per le modalità, “che con l’ingresso in scena di Acea potrebbero certamente cambiare”, ricordando anche l’annuncio del sindaco di Roma Gualtieri, che “aveva affermato che ci sarebbero voluti 18 mesi per uscire dall’emergenza e che gli effetti sarebbero stati visibili entro Natale. Bisognerebbe chiedere scusa alle persone che si sono affidate a questa amministrazione”.
Nella sua replica, l’assessore Valeriani ha ribadito che “si tratta di una norma chiesta da tutti, c’è stata una iniziativa consiliare che non ha portato a nulla e la Giunta ha preso una iniziativa per uscire dall’empasse. Da parte nostra c’è la volontà di accogliere tutti i suggerimenti utili a migliorare questa proposta, senza preclusioni”. L’assessore ha ripetuto anche che “la Regione non ha il potere di fare gli impianti necessari; in questi anni abbiamo sempre aiutato i Comuni a cui spetta il compito di gestire l’intero ciclo dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento. Vorrei anche ricordare che gli scenari previsti nel Piano rifiuti sono stati elaborati in base ai dati forniti da Comuni e Province, se questi dati si riveleranno sbagliati dovremo rimettere mano agli scenari”. Sulla situazione della Capitale, Valeriani ha detto che “al di là delle tecnologie che sceglierà di utilizzare, il Comune di Roma finalmente si assume le sue responsabilità: con i poteri commissariali dovrà elaborare un piano organico per dotarsi degli impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti. Ed è importante che siano impianti pubblici. Le aziende in house non possono più essere semplicemente cooperative di spazzini, devono diventare soggetti industriali in grado di competere con i privati”. In conclusione, l’assessore ha dichiarato: “Con questa proposta mettiamo in campo uno strumento che toglie ogni alibi a Province e Comuni, li mette in grado di fare piani di ambito coraggiosi e ambiziosi. Da parte nostra, lo ribadisco, nessun arroccamento nel difendere questa proposta di legge, lo dimostreremo nella discussione degli emendamenti.”.
In apertura di seduta, il presidente Marco Vincenzi ha informato l’Aula della morte di Mario Quattrucci, già consigliere regionale, per il quale è stato osservato un minuto di silenzio. Funzionario e dirigente del Partito Comunista Italiano per un lungo periodo, passato attraverso il giornalismo e poi eletto in varie istituzioni pubbliche, prima consigliere provinciale e regionale a Roma e nel Lazio, Quartucci è poi stato sindaco di Fiano Romano.
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