Il centro accoglierà le persone senza dimora in dimissioni protette, ossia che vengono dimesse dall’ospedale ma hanno bisogno di ulteriori cure che negli altri casi vengono garantite presso il domicilio del paziente.
Nel caso dei senza fissa dimora grazie al primo Centro Cafss sarà possibile proseguire le cure e al contempo avviare la presa in carico dal punto di vista dell’integrazione sociale.
I lavori sull’edificio messo a disposizione dal San Giovanni, all’interno del complesso ospedaliero in un’area storica che con l’occasione è stata recuperata, sono stati effettuali dall’Azienda Ospedaliera e finanziati da Roma Capitale, con i fondi previsti dal Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione, dal Programma Operativo (PO) I FEAD, e dal PON Città Metropolitane 2014-2020. L’ammodernamento degli ambienti e degli impianti, per un importo di 104mila euro, permetterà di rendere disponibili 8-10 posti letto.
Gli uffici di Roma Capitale stanno predisponendo gli atti di affidamento del servizio di assistenza per il primo reale esempio di integrazione socio-sanitaria sulle dimissioni protette per i senza fissa dimora, che coniuga assistenza sanitaria e inclusione sociale.