La realizzazione di un Centro Polivalente diffuso per giovani adulti tra i 17 e i 27 anni affetti da disturbi dello spettro autistico è l’obiettivo del progetto pilota, primo nel Lazio, nato dall’impegno prioritario di cooperative del Terzo Settore (Agricoltura Capodarco, Arcobaleno, Elma, La Castelluccia, Sorriso per Tutti, coordinate dalla capofila Coop Sociale Gnosis) in partenariato pubblico con la Regione Lazio e i 21 comuni dei Castelli Romani e del litorale riuniti nei sei distretti socio-sanitari che fanno capo alla Asl Roma 6 e altri attori del mondo associativo (Arianna Onlus, Attivamente APS, Castelli Insieme, Polisportiva Ever Green, Famiglie e Gnosis Insieme, Insieme Contro i Pregiudizi, Make4Work, Valenza-neurodiversità-autismo-lavoro; con la cooperativa Vulcano, con la Fondazione Il Campo dell’Arte, con la SRL Demetra).
Una integrazione sempre più viva tra enti del Terzo settore, Asl e distretti socio-sanitari è l’obiettivo vitale, secondo operatori sociali, clinici e famiglie, per portare avanti nel migliore dei modi il progetto per la realizzazione del Centro Polivalente per giovani adulti con disturbi dello spettro autistico e altre disabilità con bisogni complessi.
La ripresa delle attività in vista del semestre conclusivo del progetto, in scadenza alla fine del mese di maggio 2024, è stata caratterizzata da una intensificazione del confronto tra operatori del Terzo Settore e operatori delle Istituzioni Pubbliche, culminato nella due giorni di formazione tenutasi tra la fine di settembre e la fine di ottobre presso i locali della società cooperativa Gnosis, capofila dell’intero progetto.
Coprogettazione e Budget di Salute sono gli strumenti individuati come ideali per raggiungere il traguardo della costruzione di una comunità locale maggiormente inclusiva e partecipata attraverso le azioni di welfare territoriale mirate alla realizzazione di percorsi che, nonostante la vastità del territorio coinvolto (da Ciampino a Nettuno, incrociando tutti i distretti socio-sanitari della Asl Rm 6, dai Castelli Romani al Litorale) possano essere sempre più individualizzati per il bene degli utenti del servizio e la soddisfazione delle famiglie, attrici fondamentali per la migliore riuscita e la crescita del progetto, ancora nella fase di sperimentazione, finanziato dalla Regione Lazio – Direzione Regionale per l’Inclusione Sociale – Area Welfare di Comunità e Innovazione Sociale.
Fondamentali in tal senso le presenze contestuali della dottoressa Ilaria Marchetti, responsabile del procedimento della Regione Lazio relativo all’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la gestione dei Centri polivalenti, delle referenti Asl, dottoressa Diana Di Pietro, dirigente presso la Asl Roma 6 del servizio tutela di salute mentale e riabilitazione in età evolutiva e direttore ff del Dipartimento di salute mentale e delle dipendenze patologiche della stessa Asl, affiancata dalla dottoressa Paola Capoleva, f.f. per l’Integrazione sociosanitaria e il welfare di comunità presso la Asl Rm 6, in linea con l’orientamento dettato dalla Direzione Sanitaria guidata dal dottor Vincenzo La Regina, molto sensibile ai progetti di carattere sociale che mettono al centro i pazienti e le loro esigenze.
Ente, la Asl Rm 6, cui è deputata dalla Regione la valutazione del progetto stesso e il compimento del decisivo passaggio legato alla co-progettazione tra pubblico e privato che – è bene sottolinearlo – in questo specifico progetto nasce dall’impulso propositivo originale degli Enti del Terzo Settore.
La dottoressa Angela D’Agostino, presidente di Gnosis assieme al dottor Bruno Pinkus, responsabile clinico dei programmi terapeutico – riabilitativi personalizzati degli utenti accolti nelle Comunità Gnosis hanno esercitato il ruolo di capofila quindi mediatori tra le numerose anime del Centro Polivalente che tuttavia, hanno concordato sulla strategia di maggiore integrazione possibile posta come obiettivo master del medesimo corso di formazione.
A tale risultato sarà possibile arrivare grazie all’implementazione di strumenti e provvedimenti già esecutivi come il cosiddetto “Dopo di noi” per la coabitazione e l’autonomia degli utenti del Centro Polivalente, quindi una maggiore inclusione e integrazione nei luoghi di lavoro, la promozione di percorsi di auto consapevolezza attraverso l’implementazione di un sostegno psicologico nel processo evolutivo degli utenti così come delle famiglie che, da parte loro, hanno sempre chiesto maggiori spazi e momenti di socialità e condivisione per gli utenti stessi del Centro Polivalente diffuso, una facilitazione dell’accesso ai servizi, fino all’attivazione e alla promozione di comunità accoglienti fondate sul principio del buon vicinato.
Non da ultima è emersa la necessità di dar vita a una agenzia di comunicazione sociale che possa diffondere una maggiore conoscenza e consapevolezza sull’autismo.
Tutti punti sui quali si sono trovati concordi i responsabili dei Distretti socio-sanitari dislocati all’interno dei comuni che ricadono nel territorio della Asl Roma 6. I quali, da ultimo, hanno auspicato inoltre l’allargamento della platea di utenti, ad oggi limitato al numero di 20 nella fase sperimentale.