È la prima corrente di pittura contemporanea dai tempi della Transavanguardia internazionale. L’Effettismo riempie il vuoto nel mondo dell’arte italiana propugnando l’originalità dell’opera e l’emozione che il dipinto deve trasmettere all’osservatore, in contrasto all’abuso della tecnologia, all’arte che arreda e al plagio di realtà d’oltreoceano. Adesso, sul movimento pittorico fondato dal compianto maestro Franco Fragale, è stato pubblicato un libro dal titolo – ovviamente – Effettismo (Gangemi editore, 108 pagine, di cui 18 di immagini, costo 20 euro).
La prefazione è di Francesca Romana Fragale, figlia del maestro Franco e attuale leader del movimento. Il testo è articolato sulle biografie dei pittori che hanno aderito ai valori della corrente, tutti provenienti dal mondo delle professioni, nei più disparati campi. Ci sono filosofi, poeti, attori, scrittori, musicisti, sociologi, ma anche medici, matematici, biologi, avvocati e giudici. Tanti italiani, in particolare molti romani, e alcuni artisti internazionali, tra cui Josè Van Roy Dalì. Gli artisti Effettisti, con vissuti complessi, esperienze, competenze estremamente diverse, si sono poi trovati, non solo metaforicamente, e riconosciuti nel Manifesto del movimento, siglato solennemente un anno fa, anch’esso presente nel libro.
La sezione immagini si apre con un dipinto inedito del Maestro Fragale, dal titolo “Così è se vi pare”, seguito dalle opere degli Effettisti, molto diverse tra loro, a significare l’eclettismo stilistico del gruppo.
«È la prima corrente pittorica che non nasce da un accordo sulla tecnica o sul soggetto, come fu per i Divisionisti, gli Impressionisti, i Macchiaioli, i Futuristi, ma sull’uso di tante e diverse tecniche, fra cui quelle delle Accademie, e sull’adesione a un’etica basata sull’originalità», ha dichiarato Francesca Romana Fragale.