È stato approvato l’avviso pubblico “Impresa Rosa Regione Lazio” per la concessione di contributi in favore delle micro e piccole imprese regionali, finalizzati a incentivare l’adozione dei sistemi di gestione conformi alla prassi UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere. L’iniziativa, che prevede un fondo totale di 250mila euro, offre alle imprese l’opportunità di ottenere la Certificazione di parità di genere e di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio”.
Questo marchio non solo conferisce prestigio, ma consente anche di accedere a ulteriori premialità e agevolazioni, partecipare a campagne promozionali dedicate e godere di un accesso esclusivo o preferenziale a progetti formativi per l’inserimento lavorativo delle donne, inclusi tirocini per le vittime di violenza.
«Con questo avviso, le aziende ora potranno ricevere contributi fino a 6.000 euro per l’implementazione di politiche a favore delle donne sui luoghi di lavoro, rendendosi così più competitive. Le donne, dal canto loro, potranno trovare un ambiente professionale più vicino alle proprie esigenze, che offra loro una realizzazione completa, anche in ambito familiare, e un’occasione di riscatto, per quante fuggono dai loro aguzzini. Dopo la delibera di Giunta che istituiva il progetto ‘Bollino rosa’ o ‘Impresa Rosa’, oggi passiamo finalmente alla fase operativa», ha dichiarato l’assessore alla Cultura, alle Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia e Servizio civile della Regione Lazio, Simona Baldassarre.
L’assessore ha continuato sottolineando l’ambizione del progetto “Impresa Rosa”: «Da una parte, diamo una mano alle imprese a implementare progetti di responsabilità sociale che riguardano le donne. Oggi, le aziende vincenti sono quelle che investono nel welfare aziendale e nel benessere dei dipendenti, soprattutto delle donne, perché queste azioni creano valore e rafforzano il brand, attraendo i talenti migliori e soddisfacendo le richieste di consumatori sempre più esigenti in tema di diritti. Dall’altra, interveniamo direttamente al fianco delle donne, che ci chiedono sempre più un aiuto politico per rendere i contesti lavorativi in linea con le loro esigenze e i diritti. Penso, in primis, al Work life balance, cioè alla necessità di trovare un bilanciamento tra il tempo dedicato ai propri interessi personali, alla famiglia e alla propria persona, e il tempo del lavoro. Questa è la vera sfida per consentire alle donne di fare carriera, senza dover rinunciare a essere madri. Una scelta strategica per la natalità e la famiglia. Ma penso, più in generale, all’indipendenza economica della donna, che è un fattore fondamentale nel combattere odiose discriminazioni. Da questo punto di vista, strategico è il coinvolgimento delle vittime di violenza».