E’ partita nel Lazio la prima sfida integrata che vede uniti i rappresentanti del Terzo settore in partenariato con la Asl Roma 6 e tutti i Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari dei Castelli Romani e del litorale (Pomezia, Ardea, Anzio, Nettuno) impegnati nell’attivazione di un Centro Polivalente diffuso.
Il centro sarà dedicato a giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico e altre disabilità con bisogni complessi con sedi e strutture di riferimento dislocate su tutta l’ampia fascia territoriale coinvolta.
Si tratta di un progetto all’avanguardia che prevede, come si legge nella deliberazione approvata lo scorso anno dalla Regione Lazio, un “cambio di paradigma: percorsi innovativi e partecipati di inclusione sociale della disabilità in età adulta”.
Le attività saranno coordinate dalla Cooperativa Sociale Gnosis, responsabile del progetto e capofila della rete di Cooperative Sociali del territorio costituitasi in associazione temporanea di scopo (ATS) insieme ad altre cinque (Agricoltura Capodarco, Arcobaleno, Elma, La Castelluccia e Sorriso per Tutti).
Il progetto prevede anche un partenariato con diversi enti del Terzo Settore: associazione Arianna Onlus, Attivamente APS, Castelli Insieme, Polisportiva Eveer Green, Famiglie e Gnosis Insieme, Insieme Contro i Pregiudizi, Make4Work, Valenza-neurodiversità-autismo-lavoro; con la cooperativa Vulcano, con la Fondazione Il Campo dell’Arte, con la SRL Demetra.
“ Il Progetto risponde pienamente al principio di sussidiarietà e della piena promozione del rapporto tra Pubblica Amministrazione e le risorse del Terzo Settore territorialmente impegnate sul tema dell’inclusione sociale delle persone con disabilità. Trattandosi quindi – dichiara la dottoressa Angela D’Agostino, presidente di Gnosis – di un progetto che vede nel ruolo di protagoniste le Cooperative Sociali e gli enti del Terzo settore, tra i punti caratterizzanti abbiamo inserito il sostegno alle attività finalizzate alla piena partecipazione delle persone coinvolte alla vita sociale e di comunità, con azioni volte a rafforzare e implementare un approccio di welfare di comunità che supporti il progetto di vita dei singoli e attivi processi generativi dei territori di riferimento. Potendo dunque affermare con nettezza – conclude D’Agostino – che l’innovatività, la ricchezza e la peculiarità dell’offerta scaturiscono proprio dalle risorse messe in rete sul territorio e dalla condivisione di una visione inclusiva e partecipata della Comunità Locale”.
“Sarà fondamentale il feedback continuo che avremo dalle famiglie” ha dichiarato la dott.ssa Paola Capoleva dirigente UOC Integrazione Socio-Sanitaria della Asl Roma 6. “In tal modo sarà possibile fornire le risposte più opportune e gli spazi di autonomia fondamentali per i ragazzi. Crediamo che da questo progetto – ha detto ancora Capoleva – possa uscirne più rafforzato il legame con il terzo settore che ci aiuterà a creare quel rapporto continuativo decisivo per superare l’isolamento”.
Obiettivi che la Asl, nelle parole della dott.ssa Diana Di Pietro, neuropsichiatra infantile, direttore ff del Dipartimento di Salute Mentale, intende raggiungere anche attraverso il coinvolgimento delle scuole.
“L’obiettivo prioritario del Centro Polivalente – dichiara la dott.ssa Di Pietro – è la predisposizione di un progetto individualizzato per la persona, alla cui realizzazione si perviene anche favorendo la creazione di una rete territoriale che integri risorse ed opportunità, incentivando al protagonismo delle famiglie e delle associazioni.
Il progetto durerà due anni, un tempo che ci darà modo di mettere sapientemente insieme tutte le piccole esperienze affinché finalmente diventino consuetudine”.