Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Marco Vincenzi, ha approvato ieri (con 27 voti favorevoli e 11 contrari) la proposta di legge n. 327 dell’11 marzo 2022, “Misure per la riduzione della pressione fiscale e incremento del fondo speciale di parte corrente”, presentata dal vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio, Daniele Leodori.
Si tratta del provvedimento attuativo della disposizione prevista all’articolo due della Legge di stabilità regionale, che aveva indicato nella data del 31 marzo 2022 il termine entro cui il Consiglio regionale doveva adottare un’apposita legge per la riduzione della pressione fiscale.
L’articolo uno della nuova legge detta disposizioni in materia di addizionale regionale Irpef e Irap, anche in conseguenza delle modifiche nazionali al testo unico delle imposte sui redditi, che ha stabilito la nuova articolazione degli scaglioni di reddito. Per l’anno d’imposta 2022 viene previsto:
- la fissazione della maggiorazione regionale dell’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) all’1,6% per tutti gli scaglioni di reddito successivi al primo (redditi imponibili superiori a 15 mila euro). Prima le aliquote erano applicate in maniera progressiva agli scaglioni, proporzionalmente all’ammontare dei redditi imponibili;
- la non applicazione della maggiorazione per i redditi inferiori ai 35 mila euro, ai quali, quindi, viene applicata solo l’aliquota ordinaria (pari all’1,73%, tenendo conto della maggiorazione dello 0,5% connessa all’applicazione del piano di rientro in ambito sanitario), confermando la misura già prevista per gli anni di imposta 2017-2021;
- la conferma della non applicazione del prelievo aggiuntivo anche alle categorie indicate alle lettere b), c) e d) dell’articolo 2 della l.r. n. 17/2016, vale a dire i nuclei familiari con reddito imponibile non superiore a 50 mila euro, purché in possesso di uno dei seguenti requisiti: tre o più figli a carico; uno o più figli disabili; soggetti ultrasettantenni portatori di handicap. Questa disposizione era stata inizialmente abrogata nel testo presentato in commissione Bilancio ma poi, dopo ampio dibattito tra le forze politiche, il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, ha presentato in Aula un emendamento per ripristinare l’esenzione.
- un “bonus energia”, sottoforma di detrazione di 300 euro in favore dei soggetti con un reddito imponibile ai fini dell’addizionale regionale all’Irpef compreso tra i 35 mila e i 40 mila euro, per mitigare gli effetti dell’aumento dei costi dell’energia;
- con riferimento all’Irap (imposta regionale sulle attività produttive), per favorire l’ampliamento della base produttiva e occupazionale, continuerà a non essere applicata la sua maggiorazione dello 0,92% per diversi soggetti: imprese femminili di nuova istituzione, con valore della produzione netta riferita al territorio regionale non superiore a 100 mila euro; imprese operanti nei comuni montani; soggetti che operano nei settori di attività artistiche, cinematografiche, teatrali e culturali; librerie; imprese istituite nel 2022 da parte di “disoccupati over 50”, con valore della produzione netta riferita al territorio regionale non superiore a 100 mila euro; soggetti operanti nel settore del trasporto passeggeri in aree urbane e suburbane; attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator e altri servizi di prenotazione e assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio; le imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura; le cooperative sociali iscritte all’albo regionale, con valore della produzione netta non superiore a un milione di euro.
Per effetto delle nuove disposizioni fiscali, quindi, il taglio complessivo ammonta a 297,376 milioni di euro per l’anno 2022, di cui 283,05 milioni riferiti all’Irpef e 14,326 milioni di euro riferiti all’Irap. Alle minori entrate previste, la Regione provvederà mediante il “Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale”, di cui all’articolo 8, comma 9, della legge regionale 13/2013.
L’articolo 2 riguarda invece la riduzione del 5 per cento nel 2023 della tassa automobilistica regionale per i contribuenti che effettuano il pagamento entro le scadenze previste. Con un emendamento presentato da Giuseppe Simeone (FI) e riformulato dal vicepresidente Leodori, la riduzione arriverà al 10 per cento nel 2025, con aumento graduale nel 2024. Nello stesso articolo è poi prevista l’abrogazione della disposizione che esentava dal pagamento della tassa (per tre annualità) gli autoveicoli nuovi e di prima immatricolazione, con alimentazione ibrida benzina-elettrica o benzina-idrogeno. Prevista anche l’abrogazione della norma che aveva introdotto la riduzione della tassa automobilistica per i veicoli delle società di leasing e per quelli adibiti ad uso noleggio senza conducente di proprietà delle società che svolgono attività di noleggio di veicoli. L’articolo tre, infine, dispone l’incremento di 10 milioni di euro per il 2022 e di 8 milioni di euro per il 2023 del fondo speciale di parte corrente.
Nella sua relazione all’Aula, il vicepresidente Leodori ha fatto riferimento ad alcuni emendamenti presentati in commissione Bilancio da vari consiglieri, per i quali aveva anticipato il parere favorevole della Giunta, previa verifica per la quantificazione delle risorse necessarie alla copertura finanziaria e successiva riformulazione per l’Aula. E, infatti, oggi il Consiglio ha approvato un emendamento del vicepresidente che ha sostituito l’articolo uno, accogliendo le proposte presentate in commissione dal gruppo Fratelli d’Italia, in particolare, quella che ha inserito tra le categorie esenti dalla maggiorazione Irap anche quelle del settore turistico particolarmente colpite dalla crisi attuale (agenzie di viaggio e tour operator, bus turistici, strutture ricettive).
Approvati anche due articoli aggiuntivi che erano stati presentati e accantonati in commissione Bilancio: il “Programma di sostegno alla maternità”, proposto dal gruppo Fratelli d’Italia, che prevede voucher in favore delle donne partorienti con reddito Isee non superiore a 30 mila euro per l’acquisto di prodotti necessari per il neonato e percorsi di accompagnamento alla maternità; un contributo straordinario, tra i 1000 e i 5000 euro, a seconda dello scaglione di potenza elettrica impegnata, proposto da Sergio Pirozzi e Fabio Refrigeri, finalizzato a contenere gli effetti dell’aumento dei prezzi nel settore elettrico sulle attività economiche e produttive operanti nei comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici del 2016.
Anche la Giunta regionale ha presentato due articoli aggiuntivi rispetto alla proposta iniziale, uno dei quali stabilisce la partecipazione della Regione Lazio nel Comitato promotore per l’indirizzo e il coordinamento delle attività di promozione della candidatura della città di Roma a ospitare l’Esposizione universale del 2030, con un contributo di un milione dii euro per il 2023.
In precedenza, il Consiglio regionale aveva approvato, con 22 voti favorevoli e 4 contrari, una delibera con la quale al tempo stesso si revoca il bilancio consolidato della Regione Lazio votato a dicembre e si riapprova un analogo provvedimento, aggiornato in base alle modifiche al rendiconto generale approvate nella seduta del 2 marzo scorso, dopo le decisioni sul ricorso della Regione contro i rilievi della Corte dei Conti.