Il Programma Regionale dei Servizi Educativi comprende infatti una serie di interventi volti ad ampliare l’offerta pubblica e la sua distribuzione territoriale. Oltre ai nuovi asili nido saranno realizzati anche nuovi Poli per l’infanzia dai Comuni e/o dalle ASP e grazie a questo nuovo finanziamento saranno incentivati anche nuovi servizi integrativi realizzati da privati, in particolare nidi domestici, e gestiti in convenzione con il comune di riferimento; sarà riconosciuto anche un finanziamento tra i 20 e i 35 mila euro per lavori di manutenzione delle strutture esistenti e costituita una specifica riserva nella ripartizione dei fondi per supportare il periodo di ‘start up’ dei nuovi nidi con un contributo fino a mille euro per ogni nuovo posto bimbo attivato.
Inoltre, in un’ottica di inclusione ed integrazione, sono previsti possibili incentivi per il sostegno ai servizi educativi che si avvalgono di educatori bilingue LIS (Lingua Italiana dei Segni) e di personale specializzato e formato per lavorare con bambine e bambini non udenti. Promossa anche la realizzazione di progetti sperimentali, di avvicinamento alla lettura, alla lingua inglese e alla musica e l’utilizzo di materiale ecologico, la riduzione dell’uso della plastica e l’impiego di prodotti a chilometro zero.
“Ulteriori 35 milioni di euro per l’educazione e la crescita dei bambini e soprattutto per offrire un sostegno economico alle loro famiglie, soprattutto di quelle più fragili, ma non solo, perché con questa delibera incentiviamo la creazione di nuovi servizi di qualità, coinvolgendo genitori, educatori e associazioni. Inoltre valorizziamo il patrimonio immobiliare grazie alla ristrutturazione di strutture già esistenti o inutilizzate, mettendo sempre la sicurezza dei nostri figli al centro della nostra azione di governo e facendo tornare a nuova vita e soprattutto al servizio di tutta la comunità edifici vuoti e abbandonati. La Regione Lazio vuole essere vicina alle famiglie e con questo provvedimento lo dimostriamo ancora una volta”, commenta il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“Con questo atto – commenta l’assessore alle Politiche Sociali Welfare, Beni Comuni e ASP Alessandra Troncarelli – abbiamo infatti definito i criteri di ripartizione delle risorse, tra Comuni e le Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, per lo sviluppo e la qualificazione dei servizi educativi, e stabilito un costo standard regionale del servizio di nido pubblico per mese/bambino di 840 euro, che viene applicato come parametro minimo per la convenzione con i nidi accreditati e come importo minimo di base d’asta per l’appalto di servizi pubblici”.
A sostegno delle famiglie prosegue il percorso per l’abbattimento delle rette dei nidi pubblici, azzerandone il pagamento almeno per le fasce di popolazione più vulnerabili con particolare attenzione anche ai più piccoli in condizioni di disabilità e, a tal proposito, in base al testo approvato, gli utenti con disabilità grave certificata, e con ISEE fino a 50 mila euro, sono esentati dal versamento della retta.
“Il presente Programma regionale nasce da un proficuo lavoro di concertazione con le Organizzazioni sindacali, il Terzo settore e l’Anci – conclude l’assessore -. Ringrazio inoltre la Commissione consiliare competente per il contributo alla stesura definitiva del documento. Tutte le parti chiamate in causa hanno dato vita a una cooperazione e collaborazione con l’unico obiettivo di assicurare le migliori condizioni educative, di socializzazione e inclusione ai bambini e alle bambine del Lazio.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.