«“Mamma, ho dimenticato i bar!”. È quello che si potrebbe dire, parafrasando il titolo di un celebre film per ragazzi, riguardo all’ultimo provvedimento di Governo. Nel decreto Riaperture, infatti, pubblicato in Gazzetta ufficiale, viene specificato (articolo 4, commi 1 e 2) cosa sarà consentito da lunedì alle attività dei servizi di ristorazione in zona gialla. Ma, attenzione: non si parla dei bar. Da nessuna parte. Così nasce spontanea una domanda: il 26 aprile, cappuccino e cornetto potranno essere consumati tranquillamente al banco, quindi al chiuso, oppure no?».
Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
«Chiedo per un amico. Anzi: per 360mila amici. Tanti sono gli addetti nei circa 150mila bar d’Italia. Il Governo, in un atto ufficiale, si è dimenticato di tutti loro: di un pezzo fondamentale del comparto dell’ospitalità a tavola. Una singolare amnesia selettiva sulla quale gli esperti della mente umana, non i virologi (per fortuna nostra, in questo caso), dovrebbero investigare», ha spiegato Paolo Bianchini.
«Probabilmente, l’impegno profuso nel puntare i piedi sostenendo misure ideologiche nonché assurde, incomprensibili e antidemocratiche, come il coprifuoco alle 22, ha fatto trascurare, nella lucida mente di qualcuno, un aspetto sostanziale e di vitale importanza per la vita dei piccoli imprenditori e l’economia del Paese», ha aggiunto Paolo Bianchini.
«Ma in fondo, 150mila bar, 360mila persone e relative famiglie, cosa saranno mai? Vuoi mettere la soddisfazione di continuare a tenere gli italiani chiusi e impauriti nelle loro case? Per la cronaca, oggi siamo al 132esimo giorno di restrizioni», ha concluso Paolo Bianchini