«Nell’ambito del decreto Imprese, oltre ai sostegni, cioè ai contributi a fondo perduto che auspichiamo non rappresentino più una elemosina come avvenuto finora, il comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) chiede risorse vere per coprire i costi fissi dei ristoratori».
«Il contatore dei costi fissi, infatti, dal marzo 2020 in poi ha continuato a girare con lo stesso ritmo di sempre nonostante i locali siano stati costretti a chiudere. In questo senso il decreto Imprese dovrà contenere delle risorse vere, concrete, realistiche per aiutare i ristoratori a coprire le voci “affitti, bollette, tributi locali”, oltre alle moratorie su mutui e finanziamenti», ha spiegato Paolo Bianchini.
«Altrimenti non ne usciamo. Aprile è un giro di boa: a seconda di come sarà impostato, il decreto Imprese potrà rappresentare una virata in direzione del traguardo o una strambata verso il funerale del comparto dell’ospitalità a tavola e quindi dell’economia reale del Paese», ha concluso Paolo Bianchini.