Una prima stagionale travolgente, emozionante, struggente e indimenticabile al Teatro Bernini. La prima data della stagione 2024-2025 – che offre un cartellone ricco e di altissimo livello grazie al lavoro della direzione artistica di Giacomo Zito e con il contributo economico del Comune di Ariccia, nell’ambito delle iniziative di “Ariccia da amare” – ha subito registrato un tutto esaurito.
Quello a cui si è assistito al Teatro Bernini di Ariccia non si può definire solo con la parola spettacolo. In scena un’attrice, Elisa Di Eusanio, che ha recitato portando sul palco uno spiegamento di tecnica attoriale e di intuizioni artistiche sorprendenti e che ha cantato con un talento vocale inimmaginabile; tre musicisti, che l’hanno seguita in un apporto costante di suggestive scenografie sonore (quando non hanno attaccato con capisaldi della Storia del Rock mondiale, arricchendoli di virtuosismi personali e scatenando nel pubblico energia irrefrenabile e ricordi struggenti). Ciò ancora non basta a descrivere l’esperienza collettiva che è andata ben oltre alla palpabile adesione emotiva degli spettatori di cui il Bernini era gremito: Elisa Di Eusanio ha messo nelle nostre mani la sua anima, ce l’ha fatta accarezzare, si è spogliata di qualsiasi riserbo, di tutte quelle maschere quotidiane che ognuno di noi conosce e usa per sopravvivere al mondo, e ci ha trascinato – eyes wide open, ad occhi spalancati – nelle profondità oscure e dilanianti del nostro io, nei luoghi subliminali della nostra coscienza dove la fragilità ha trovato un suo precario nascondiglio, dove ha rimediato dei costumi posticci e dei trucchi scadenti nel tentativo di mascherarsi per non farsi riconoscere.
Elisa Di Eusanio, in una simbiosi empatica con i famosi maledetti appartenenti al “Club 27” – Brian Jones, Janis Joplin, Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Jim Morrison e – più di tutti, in un’identificazione medianica, Amy Winehouse – ci ha voluto confidare la sua storia, il suo dolore, la sua fragilità, la sua disperazione autodistruttiva; la disperazione di chi ha ricevuto in sorte troppa sensibilità per sopravvivere in contesti che sono degli inferni in terra; e, prima di bruciarsi il corpo e la coscienza con ogni tipo di veleno, solo nella poesia, nel canto e nella musica ha trovato i più potenti mezzi, gli unici, per chiedere aiuto. Ma tutto questo, Elisa Di Eusanio l’ha fatto con gioia dirompente, con energia irrefrenabile, con ironia, e con tutto l’amore di chi è riuscito a salvarsi, mostrando audacemente le cicatrici lasciate prima dal cinismo della provincia da cui viene, e poi dal cinismo della peripatetica città eterna dove tanti artisti approdano, senza un visto ma con il loro fagotto di illusioni; anch’essi, a tutti gli effetti, migranti. Grazie, Elisa Di Eusanio, e grazie ai musicisti Joe Calabrò, Fabio Frombolini e Stefano Costantini: di artisti potenti come questi abbiamo davvero bisogno. Un’occasione imperdibile anche per ammirare la bravura di Elisa Di Eusanio, volto noto di cinema, televisione e teatro, che con empatia e delicatezza si accingerà a regalare suggestioni, tra musica e parole, in un terreno capace di colpire l’anima.
Una prima di assoluto livello e con una carica emozionale intensa e difficile da descrivere a parole, non poteva esserci esordio migliore per la stagione del Bernini. Gli appuntamenti del Teatro di Ariccia proseguono e il prossimo evento in calendario è “Al di là della festa”, domenica 8 dicembre alle 18. Un’opera che promette di coinvolgere il pubblico in un viaggio emozionante tra riflessioni sulla vita, l’incontro tra generazioni e la forza di rimettersi in gioco. Con la regia di Luigi Pisani, lo spettacolo vede protagonisti due interpreti: Gino Criscuolo e Salvatore Luchetti, che saranno in scena per raccontare una storia che va oltre il semplice intrattenimento.
Per informazioni e prenotazioni si può inviare un’email a preno@arteideaeventieservizi.it o contattare il numero 3283338669. L’appuntamento è per domenica 17 novembre alle ore 18 al Teatro Bernini di Ariccia.