In questa estate calda in cui la città ormai si svuota pochissimo, non è difficile trovare per strada o nelle piazze banchetti dove si firma per i referendum. Il più conosciuto è quello contro l’Autonomia Differenziata di Calderoli, ma ce n’è un altro, meno conosciuto ma molto importante per la vita democratica del nostro paese. E’quello per l’abrogazione parziale della legge elettorale chiamata “Rosatellum”. A guidare il comitato promotore è la veliterna Elisabetta Trenta, già ministro della Difesa, che insieme a tanti esponenti di varie culture politiche ed esperienze, ha deciso di intraprendere questa azione per mettere fine ai Parlamenti di nominati e rivendicare il diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento.
Io voglio scegliere, infatti, è la frase che è stata scelta come slogan della campagna, il cui logo è una x (il segno della matita sulla scheda elettorale) con i colori della nostra bandiera, mentre l’immagine principale è una matita con la punta spuntata, appunto, dalla legge elettorale.
Da qualche giorno si può firmare ONLINE facilitando la raccolta delle firme. Sono 4 i quesiti referendari che cancellano dal testo delle leggi elettorali di Camera e Senato, i “marchingegni” – li ha chiamati così il Presidente della Repubblica Mattarella -che limitano maggiormente la possibilità di scelta del cittadino e invece l’affidano alle segreterie dei partiti.
Il voto congiunto fra uninominale e plurinominale, le soglie di sbarramento, i benefici per chi è già in parlamento, come l’esonero della raccolta firme, o le pluricandidature, sono meccanismi che limitano la rappresentanza e tendono a proteggere le posizioni dei partiti che sono già in parlamento. In una Repubblica parlamentare la rappresentanza dei cittadini è la base della democrazia e i partiti, il cui ruolo è concorrere con metodo democratico a determinare la politica, non debbono sostituirsi ai cittadini fino a riuscire, attraverso l’uso dei marchingegni della legge elettorale a controllare preventivamente la composizione dell’intero Parlamento.
Insieme ai quattro referendum di modifica del Rosatellum, il comitato ha anche accolto una Legge di Iniziativa Popolare, promossa da un gruppo di cittadini, per introdurre le preferenze ed abolire le liste bloccate. La politica in Italia migliorerà quando ci sarà finalmente una legge elettorale veramente democratica, ma per farla, occorre che questo referendum abbia successo e il prossimo parlamento possa essere eletto con una legge elettorale costituzionale.
Sul sito della campagna www.iovoglioscegliere.it ci sono tutte le indicazioni per firmare on line su piattaforma pubblica gratuita. Occorre avere lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), la CIE (Carta di Identità Elettronica) o la CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Basta qualche minuto per farlo. Si clicca sul pulsante rosso firma gratis con SPID o CIE e, dopo le istruzioni, si è indirizzati sul sito del ministero della giustizia. Lì si firmano in sequenza i 4 quesiti del referendum, che appaiono per primi sulla piattaforma, di seguito riportati:
1) ABROGAZIONE DEL VOTO CONGIUNTO TRA CANDIDATI E LISTE PLURINOMINALI
2) NIENTE SOGLIE DI ACCESSO PER LISTE AUTONOME E COALIZIONI
3) TUTTI I PARTITI, ANCHE QUELLI IN PARLAMENTO, DEVONO RACCOGLIERE LE FIRME PER LE CANDIDATURE
4) ABOLIZIONE PLURICANDIDATURE:
Più avanti c’è anche la LIP per introdurre le preferenze sulla quota plurinominale.
I banchetti fisici intanto vanno avanti. Giovedì a Velletri ce ne sarà uno, la mattina a partire dalle 9:30, presso la galleria del centro Commerciale la Passeggiata.
L’invito a tutti da parte di Elisabetta Trenta è “Per conquistare il nostro diritto alla rappresentanza politica, firma, diventa attivista e vinciamo insieme questa sfida contro il tempo, il silenzio dei partiti, dei sindacati e dei mezzi d’informazione.”