La Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno firmato un contratto di finanziamento da 300 milioni di euro per finanziare le spese sanitarie ed emergenziali legate alla pandemia COVID-19.
L’Italia è stato il primo paese dell’Unione Europea a dichiarare, il 31 gennaio 2020, lo stato di emergenza. Le misure eccezionali messe in atto hanno contribuito alla diminuzione significativa del numero di casi rispetto al picco dei mesi precedenti, ma notevoli sforzi continuano ad essere messi in campo per proseguire nella gestione efficace della pandemia. Il prestito CEB sosterrà questo impegno finanziando le attività intraprese dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) a partire dalla dichiarazione dello stato di emergenza. In particolare, il prestito coprirà le spese sanitarie e gli investimenti a sostegno delle attività di preparazione, gestione e ripresa delle attività messe in atto in tutta Italia in risposta all’emergenza COVID-19. Tra i costi sostenuti con il contributo del finanziamento CEB rientrano il potenziamento straordinario e temporaneo di ospedali e centri sanitari, l’arruolamento temporaneo di personale medico, il dispiegamento di volontari, l’assistenza sanitaria e sociale domiciliare e le unità navali per l’assistenza sanitaria ai migranti.
Alessandro Rivera, Direttore Generale del Tesoro ha dichiarato:
“La collaborazione con la CEB – la Banca del Consiglio d’Europa che conta 42 membri – è un esempio concreto di come le relazioni europee possano contribuire a iniziative di carattere sociale a supporto delle economie nazionali.La Banca è intervenuta in modo tempestivo per finanziare a condizioni favorevoli un prestito alla Protezione Civile per il rafforzamento del sistema sanitario, pilastro dell’azione di Governo nell’emergenza Covid.”
Il Vice Governatore della CEB Carlo Monticelli, che ha firmato il contratto di finanziamento per conto della Banca, ha dichiarato:
“L’Italia è membro fondatore della CEB. Nel corso degli anni, il Paese ha sostenuto gli sforzi della Banca per promuovere la coesione sociale in Europa, in particolare per i più vulnerabili, contribuendo con risorse a fondo perduto ai fondi fiduciari della Banca. Oggi, mentre l’Italia sta fronteggiando la crisi innescata dal COVID-19, siamo lieti di essere tra i primi a sostenere, in modo tempestivo ed efficace, gli sforzi del Governo per contenere la pandemia e garantire che i servizi pubblici essenziali rimangano disponibili per tutti”.
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L’Italia è stata uno degli otto paesi membri del Consiglio d’Europa che ha istituito la CEB nel 1956 e detiene il 16,7% del capitale della Banca (primo azionista al pari di Francia e Germania). Ad oggi, la Banca ha fornito al Paese oltre 6 miliardi di euro di finanziamenti per una vasta gamma di investimenti sociali, dall’istruzione al miglioramento di varie infrastrutture pubbliche, legate anche alla prevenzione di terremoti e inondazioni, al sostegno alle PMI. Inoltre, l’Italia è uno dei principali finanziatori dei fondi fiduciari della Banca.