Il Sei Nazioni si avvicina con Roma, la città dove ha fatto il suo debutto, allo Stadio Flaminio, il 5 febbraio del 2000, con la memorabile vittoria degli Azzurri contro la Scozia, allora campione in carica. Questo successo ha gettato le basi per lo sviluppo del torneo come evento sportivo di rilievo nell’inverno romano, evolvendo nel corso degli anni fino a diventare un momento di celebrazione del rugby e dei suoi valori, tanto amato dai tifosi di tutto il mondo.
Di anno in anno, le partite interne dell’Italia nella Capitale hanno superato i limiti dei 80 minuti di gioco, trasformandosi in un appuntamento di massa, il viaggio più amato e atteso dai tifosi, specialmente quelli provenienti dal Regno Unito. Questo evento non solo genera profitti che contribuiscono allo sviluppo del rugby italiano, ma ha anche un impatto economico significativo per la Federazione Italiana Rugby (FIR), le istituzioni nazionali e gli sponsor.
A pochi giorni dalla quarta giornata del Torneo 2024, che vedrà ancora una volta l’Italia affrontare la Scozia il prossimo sabato 9 marzo, la FIR ha voluto celebrare le sue venticinque partecipazioni al Sei Nazioni presentando il Bilancio d’Impatto sviluppato in collaborazione con il Ministero del Turismo, la Regione Lazio e Roma Capitale, con il supporto di Italiacamp. Questo bilancio ha permesso di evidenziare per la prima volta il valore condiviso e intangibile derivante dall’identificazione e valutazione degli effetti economici e sociali su tutte le categorie di portatori d’interesse coinvolti, dal territorio alle scuole, dai volontari ai tifosi.
L’analisi ha riguardato i dati rilevati nel corso del Torneo 2023, con tre partite interne disputate e il loro impatto economico, di engagement, ambientale e sociale. I risultati principali hanno mostrato un valore del turismo sportivo generato dall’evento Sei Nazioni pari a 37,2 milioni di euro per il tessuto economico locale, provenienti dalle spese sostenute per accoglienza, ristorazione e trasporti dei oltre 110.000 tifosi provenienti da tutta Italia e dall’estero. Inoltre, si sono registrati 5,2 milioni di euro di impatto sull’economia nazionale, oltre 600.000 euro di gettito fiscale per Roma Capitale e 1,4 milioni di euro di IVA generata per lo Stato.
In generale, ogni euro investito nel Torneo ha generato un ricavo lievemente superiore al 100% per ogni singolo sistema di riferimento. Il Peroni Nastro Azzurro Terzo Tempo Village, luogo delle attività di intrattenimento pre e post gara, si è confermato un asset amato dal pubblico e un’opportunità di business per i partner FIR. La Federazione, in sinergia con il proprio partner organizzativo Sport&Salute, ha garantito nella gestione dell’evento un’attenzione crescente alle nuove istanze del proprio pubblico e della società, sia in termini di coesione sociale che di impatto ambientale, confermando un trend operativo di gestione responsabile dell’evento.
Il Sei Nazioni non è solo una competizione sportiva, ma un evento che porta con sé una serie di valori e opportunità che coinvolgono l’intera comunità. La sua presenza a Roma continua a consolidare il legame tra la città eterna e il mondo del rugby, offrendo un palcoscenico unico per celebrare lo sport e la sua capacità di unire le persone.