Ieri il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e la rettrice di Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, hanno inaugurato le ultime attrezzature acquisite dall’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea grazie ai fondi Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Ad accoglierli il direttore generale, Daniela Donetti, e il preside della facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza”, Erino Angelo Rendina. I nuovi macchinari dell’ospedale capitolino arricchiscono un parco tecnologico già avanzato, rappresentando il più recente acquisto del vasto investimento in attrezzature, finanziato con i fondi del Pnrr: tac, angiografi, telecomandato digitale e gamma camera si aggiungono alle altre 13 attrezzature già acquisite.
Un investimento di oltre 5 milioni di euro in macchinari, che si somma ai 2,5 milioni per la digitalizzazione e ai 300mila euro per la realizzazione della Cot aziendale, la struttura di collegamento ospedale-territorio fondamentale per l’implementazione del nuovo modello di assistenza disegnato con il decreto ministeriale 77/2022. La tac a 128 strati di ultima generazione è una macchina estremamente veloce e accurata, utilizzata per il centraggio del bersaglio in ambito oncologico, ma anche per trattamenti innovativi come le procedure di radioablazioni per eradicare le aritmie ventricolari. La gamma camera ibrida della Medicina nucleare consente di acquisire contestualmente immagini scintigrafiche e radiologiche con una migliore risoluzione anatomo-funzionale rispetto ai modelli tradizionali, rafforzando la leadership del Sant’Andrea nella diagnostica delle infezioni occulte e nella diagnosi e cura dei tumori tiroidei, neuroendocrini e prostatici. Il telecomandato digitale effettua esami radiografici contrastografici degli apparati gastro-intestinale e uro-genitale, indispensabili nella gestione post-operatoria dei pazienti, oltreché negli studi dinamici della deglutizione, prestazione diagnostica realizzata in poche altre strutture oltre al Sant’Andrea. I due angiografi vascolari di ultima generazione, infine, rispondono in modo moderno, sicuro ed efficiente alle esigenze di radiologia interventistica clinica e operativa di una popolazione di pazienti, in continua crescita, affetti da tumori, ischemia dell’arto, stroke, emorragie e traumi.
«Vedere realizzati questi lavori di ammodernamento è una grande soddisfazione, il compimento di un grande percorso partito dai primi anni 2000. Tecnologia, umanità e integrazione con l’Accademia: una grande vittoria per il Sant’Andrea. Come Presidente della Regione Lazio continuerò a investire in questa, come in altre strutture, e anche nel rapporto con l’Università. Dobbiamo superare i 28 miliardi di debito che rischiano di limitare la crescita sanitaria della nostra regione. Servono attenzione, programmazione e, soprattutto, ascolto», ha affermato Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio.
«Per il Sistema sanitario regionale e per il Sant’Andrea – ha proseguito il presidente Rocca – è decisivo continuare a investire in tecnologia e in alta diagnostica di precisione. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione decisiva per la competitività della sanità laziale e per il suo legame indissolubile con il mondo universitario e scientifico. Ringrazio la rettrice di Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, il preside della Facoltà di Medicina, Angelo Rendina, e il direttore generale del Sant’Andrea, Daniela Donetti, per il lavoro di squadra che ci vedrà centrare tutti gli obiettivi della Missione 6 Salute previsti dal Pnrr». «Il senso di questa sfida complessa ma entusiasmante alla guida della Regione Lazio – ha aggiunto il presidente Rocca – sta nel restituire dignità e orgoglio agli operatori sanitari, agli studenti che nelle nostre strutture pubbliche si preparano a gestire la sanità del domani e ai pazienti che hanno diritto a cure e a prestazioni sempre più rapide ed efficaci».
«Le opportunità offerte dalla health-tech sono cruciali per la formazione di competenze specifiche, ma rappresentano anche uno strumento didattico eccezionale per plasmare le menti dei nostri giovani medici affinché siano sempre rivolti verso il futuro, verso la ricerca di quello che ancora non si conosce e va esplorato. È questo il tratto distintivo di un Policlinico Universitario: fare il meglio, fare un passo nella direzione del progresso ed insegnare come procedere su questo cammino», ha sottolineato la rettrice Polimeni.
«Abbiamo già speso il 95 per cento dei fondi stanziati per il rinnovo del parco tecnologico. Abbiamo corso, perché potenziare la diagnostica di precisione significa garantire prestazioni assistenziali innovative e personalizzate», ha commentato il direttore generale Daniela Donetti. «Investimenti in tecnologie così avanzate – ha dichiarato il preside Erino Angelo Rendina – accompagnano quotidianamente la ricerca scientifica e aprono le porte a procedure cliniche e operatorie innovative».