Un grande attore e artista, due musicisti di spessore, una straordinaria interprete femminile e un background culturale ampio e variegato capace di spaziare dalla poesia alla musica toccando le epoche e i luoghi che hanno fatto la storia. Basterebbe questo per incuriosire gli spettatori e descrivere, a grandissime linee, “Serata d’onore”, penultimo appuntamento della rassegna estiva “ViviVelletri” messa a punto dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri diretta da Giacomo Zito con il contributo della Regione Lazio e il patrocinio del Comune di Velletri. Il Chiostro ha fatto registrare un tutto esaurito, in linea con l’obiettivo di valorizzare un luogo denso di attrattive storiche e artistiche come la struttura seicentesca dell’ex Convento del Carmine, oggi Casa delle Culture e della Musica di Velletri. Prima dello spettacolo si sono svolte le visite guidate gratuite a cura della FondArC con la storica dell’arte Sara Di Luzio, che ha raccontato la bellezza dell’ex Convento a un nutrito gruppo di fruitori.
Michele Placido ha abbinato la passione per la canzone napoletana alle proprie magistrali doti interpretative, ma prima di tutto ha voluto ringraziare il pubblico di Velletri ricordando come la nostra città abbia ospitato molti suoi amici: Gian Maria Volonté, Vittorio Gassmann, Ugo Tognazzi, Eduardo De Filippo, tra gli altri. Le prime poesie recitate sono state quelle di Salvatore Di Giacomo e Pablo Neruda, ma oltre alle interpretazioni c’è stato spazio per molti aneddoti in una sorta di racconto lirico ideato dallo stesso Placido. Nel mezzo, la bravura dei musicisti Gianluigi Esposito e Antonio Saturno, travolgenti con il loro repertorio e capaci di fare cantare la platea con “O marinariello”, “Carmela”, “Reginella!”, “Tammurriata nera” e non solo. Molto toccante anche l’omaggio ad Alda Merini, “una donna capace di provare amore in ogni situazione”, con l’attrice Anna Gargano che ha letto con tono vibrante i versi della poetessa dei Navigli. Placido dal canto suo ha dato prova delle ben note capacità attoriali, indiscusse e inarrivabili, sia nella poesia comica che in quella struggente: esempi calzanti sono stati “L’uccelletto” di Trilussa, la storia di un parroco e dei mille equivoci che crea, e “Paolo e Francesca”, con un momento davvero da brividi, gli stessi brividi regalati al pubblico con la recitazione della poesia di Montale dedicata alla moglie, “Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale”.
Un’unione, quella che si è creata con gli spettatori veliterni, andata in crescendo fra canzoni cantate da tutta la platea e applausi e consacrata in una standing ovation magnifica che ha visibilmente commosso gli stessi artisti, a cominciare da Michele Placido. Una serata da ricordare, come ha detto Giacomo Zito nei saluti finali, e uno scambio culturale tra i popoli: l’Assessore alla Cultura e Vice-Sindaco Chiara Ercoli nel portare il saluto della città di Velletri sul palco ha sintetizzato al meglio le energie e le vibrazioni che hanno stregato il Chiostro: “a noi il calore della canzone napoletana e le emozioni delle poesie sono arrivati, speriamo che a voi artisti sia arrivato invece il calore della nostra Velletri”. Risposta affermativa, da parte di Michele Placido, che ha dichiarato di voler tornare quanto prima.