L’8 agosto 1956 uno scoppio nella miniera di carbone del “Bois du Cazier” a Marcinelle, sobborgo operaio di Charleroi in Belgio, procurò la morte a 262 minatori, 136 dei quali italiani, in gran parte provenienti da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. Ben 40 delle vittime provenivano da Manoppello, borgo abruzzese in provincia di Chieti.
Dal 1° dicembre 2001 l’8 agosto è la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, per celebrare e ricordare il lavoro e il sacrificio dei tanti connazionali emigrati all’estero. Con l’obiettivo di informare, promuovere la memoria e valorizzare il contributo apportato dagli emigrati italiani sul piano sociale, culturale ed economico. Ricordando in particolare chi, tra i tanti che affrontarono le durezze dell’espatrio in cerca di sostentamento, giunse a perdere la vita sul lavoro.